Cesare Picco a Piano City Milano presenta The Köln Concert

Ci sono concerti che hanno segnato la storia della musica di tutti i tempi, entrando a far parte, indelebili, nella memoria collettiva. Se poi questi concerti sono fissati per sempre in una registrazione, se diventano dischi, la musica che li accende trascende il tempo e lo spazio, travalica i limiti dei generi e si trasforma in patrimonio culturale dell’umanità intera. Era il 24 gennaio del 1975 quando Keith Jarrett arrivò a Colonia per suonare in solitaria al Teatro dell’Opera e dare così vita a quello che sarebbe divenuto un concerto leggendario: The Köln Concert. La storia di quell’impresa non fu priva di ostacoli. 

Sappiamo infatti che Jarrett aveva richiesto un pianoforte a coda Bösendorfer 290 Imperial, uno strumento con 97 tasti che coprivano e fornivano una gamma tonale completa di 8 ottave, ma in sala trovò uno strumento ben diverso, più piccolo e pare anche poco intonato e in condizioni precarie. Jarrett aveva viaggiato tutta la notte e soffriva molto di mal di schiena, ma dopo le prime perplessità accettò di suonare e fu magia pura. La magia della creazione artistica che forgiò, nei 66 minuti del concerto, da un ininterrotto flusso di composizione in tempo reale, il miracolo del Köln Concert. Quell’improvvisazione non ha tardato a trasformarsi in partitura grazie al lavoro di alcuni giovani e da allora molti artisti si sono cimentati nella sua esecuzione.

Sul palcoscenico di Piano City Milano sabato 24 maggio alle ore 22.30 alla Fabbrica del Vapore sarà il pianista e compositore Cesare Picco a portare in scena il Köln Concert di Keith Jarrett. (Fonte Piano Solo)

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