Chris Cheek: Keepers of the Eastern Door

L'acclamato sassofonista e compositore Chris Cheek trova l'armonia con la natura in "Keepers of the Eastern Door".

Mentre i coloni europei si spostavano verso ovest dalla costa atlantica del Nord America, il popolo Mohawk – la tribù più orientale della Confederazione Irochese – divenne noto come "Keepers of the Eastern Door" per il suo ruolo di guardiani contro le invasioni dei colonizzatori.

L'esito di quella battaglia può sembrare inevitabile dal punto di vista storico, ma la tensione al suo centro, tra coloro che rispettano e vivono in armonia con la terra e coloro che la vedono da una prospettiva più rapace, persiste. In "The Kutenai Duck Hunter", l'immagine del fotografo ed etnologo Edward Curtis che impreziosisce la copertina, vede queste due mentalità parallele rappresentate nel riflesso di una canoa nel fiume, mentre il suo occupante guarda verso l'orizzonte e un futuro incerto. 

Queste idee conferiscono ricchezza e profondità alla straordinaria musica di Cheek in "Keepers of the Eastern Door", in uscita il 23 maggio 2025 per Analog Tone Factory. L'album presenta uno straordinario quartetto stellare, con Cheek affiancato dal venerato chitarrista Bill Frisell, dal bassista Tony Scherr e dal batterista Rudy Royston, per un repertorio ampio ma armonioso, che include accattivanti brani originali e cover di artisti di ogni genere, dai Beatles a Henry Purcell, da Olivier Messiaen a Henry Mancini. 

L'idea per "Keepers of the Eastern Door" nacque quando Cheek rimase affascinato da un'altra fotografia di Curtis, che ritraeva una fila di nativi americani a cavallo, sovrastati dalle formazioni rocciose del Canyon de Chelly in Arizona, esposta al St. Louis Art Museum. Cheek era cresciuto in città, godendosi la natura con la sua famiglia. Si rese conto che lo stesso anno in cui era stata scattata la foto color seppia, l'edificio in cui la stava guardando era stato costruito per l'Esposizione Universale del 1904, nota anche come Louisiana Purchase Exposition, una celebrazione della massiccia acquisizione di terreni che raddoppiò le dimensioni degli Stati Uniti.

Questi concetti erano già in fermento quando Cheek fu contattato dal collega sassofonista Jerome Sabbagh e dal pianista e ingegnere del suono Pete Rende, che avevano lanciato la loro nuova etichetta Analog Tone Factory nel 2024 con "Heart" di Sabbagh. Sabbagh e Rende gli suggerirono l'idea di registrare con Frisell, con cui Cheek condivise un po' di storia risalente ai suoi anni trascorsi suonando con il leggendario batterista Paul Motian.

Pensando a Frisell, Cheek invitò Scherr e Royston a completare la formazione per la sessione. Entrambi condividono storie leggendarie con il chitarrista, insieme e come membri di due dei trii di lunga data di Frisell: Scherr con il batterista Kenny Wollesen, Royston con il bassista Thomas Morgan.

Il quartetto si è riunito lo scorso novembre al celebre studio Power Station di New York, con un approccio che suggeriva la versione audiofila della dicotomia modernista/tradizionale che aveva ispirato la registrazione: una registrazione essenzialmente dal vivo, con la band riunita in una stanza a registrare su nastro analogico, la filosofia alla base di Analog Tone Factory. Per la massima fedeltà, l'album è stato registrato dal vivo su due tracce su nastro da 1/2 pollice a 30 ips con un registratore a valvole Ampex 351 personalizzato, dal famoso ingegnere del suono James Farber. È stato masterizzato in analogico dal leggendario Bernie Grundman.

Uno dei maestri del sassofono della sua generazione, Cheek si accoppia in modo sorprendente con Frisell in "Keepers of the Eastern Door". Entrambi sono musicisti e virtuosi concentrati sulla melodia, che non sentono mai il bisogno di mettere in mostra le loro apprezzabili doti. La loro immediatezza espressiva e la capacità di suscitare emozioni vivide da qualsiasi materiale sono brillantemente messe in mostra, creando un suono coeso, anche quando la canzone d'autore del XVII secolo di Purcell "Lost Is My Quiet" conduce al pop anni '60 di "From Me To You" dei Beatles. 

Sono abilmente supportati dalla sensibilità, dalla destrezza di tocco e dall'infallibile istinto di Scherr e Royston. Le tre composizioni originali di Cheek per l'album si sposano perfettamente con questi classici magistrali. In linea con il concetto di "realtà specchiate" che caratterizza il tema dell'album, per il brano d'apertura "Kino's Canoe" il sassofonista ha utilizzato una tecnica che aveva già utilizzato in passato: riprodurre la melodia e l'armonia di una canzone popolare, per poi utilizzare quel materiale invertito come punto di partenza per un nuovo lavoro costruito su frasi inaspettate. Un processo altrettanto intrigante si cela dietro "Go On, Dear", per la quale Cheek ha scritto una nuova melodia basata sul testo di uno standard familiare. Senza essere esplicita, la musica di "Keepers of the Eastern Door" cattura splendidamente una comunione spirituale con il mondo naturale e la possibilità di una vita in armonia con il pianeta che ci circonda e ci nutre.


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