Nato a Chicago nel 1944 e cresciuto nella South Side, dove le marching band e il blues riempivano l'aria, Henry Threadgill è stato celebrato per oltre quarant'anni come uno dei compositori e polistrumentisti più visionari della musica americana.
Il New York Times lo ha definito "forse il più importante compositore jazz della sua generazione", e la sua vittoria del Premio Pulitzer per la Musica nel 2016 per "In for a Penny, In for a Pound" lo ha consacrato come uno dei soli tre artisti jazz ad aver ricevuto questo prestigioso riconoscimento.
Polistrumentista che si è concentrato sul sassofono alto, il clarinetto e successivamente il flauto, Threadgill aveva 19 anni quando incontrò Muhal Richard Abrams e suonò nella sua band sperimentale che si evolse nell'Association for the Advancement of Creative Musicians (AACM), un collettivo influente che ha ridefinito i confini del jazz d'avanguardia.
"Listen Ship" rappresenta l'ultima evoluzione del pensiero compositivo di Threadgill, un lavoro che documenta musica che ha avuto la sua prima mondiale al Bang on a Can Long Play Festival a maggio. Ma ciò che rende questo album davvero rivoluzionario è la sua strumentazione: per Threadgill sono le chitarre, una scelta che segue la logica apparentemente semplice: perché fermarsi a una? L'attrattiva di aggiungere più dello stesso strumento, o famiglia di strumenti.
L'ensemble comprende Brandon Ross alla chitarra soprano acustica, Bill Frisell alla chitarra acustica, Gregg Belisle-Chi alla chitarra acustica, Miles Okazaki alla chitarra acustica, Jerome Harris alla chitarra basso acustica, Stomu Takeishi alla chitarra basso acustica, Maya Keren al pianoforte, e Rahul Carlberg, con Threadgill stesso nel ruolo di compositore e direttore.
L'idea di utilizzare un ensemble di chitarre non è semplicemente un esperimento timbrico fine a se stesso. Threadgill, maestro nell'arte di creare conversazioni musicali complesse, trasforma questo gruppo di chitarre in un organismo sonoro multiforme, dove ogni strumento mantiene la sua individualità pur contribuendo a un discorso collettivo di straordinaria ricchezza.
Bill Frisell, leggenda vivente della chitarra jazz contemporanea, porta la sua inconfondibile poetica melodica. Miles Okazaki aggiunge la sua precisione matematica e la sua capacità di decostruire e ricostruire il linguaggio jazzistico. Brandon Ross, con la sua chitarra soprano, esplora registri acuti che dialogano con le frequenze più gravi delle chitarre basso di Harris e Takeishi.
Registrato dal vivo al Roulette Intermedium di Brooklyn, New York nel 2022, "Listen Ship" cattura l'energia immediata e l'interazione spontanea che caratterizzano le migliori performance di Threadgill. Non ci sono compromessi, non ci sono sovraincisioni che smussano gli angoli: è jazz d'avanguardia nella sua forma più pura e diretta.
Il Roulette, tempio della musica sperimentale newyorchese, fornisce la cornice perfetta per questa avventura sonora. Le sue pareti hanno assorbito decenni di ricerca musicale radicale, e "Listen Ship" si inserisce naturalmente in questa tradizione di esplorazione senza confini.
In "Listen Ship", Threadgill non suona strumenti: è un direttore d'orchestra nel senso più puro del termine. La sua presenza è tangibile in ogni arrangiamento, in ogni scelta timbrica, in ogni momento di tensione e rilascio. È composizione in tempo reale, dove la scrittura e l'improvvisazione si fondono in un continuum organico.
Questa scelta artistica rivela la maturità di un musicista che, dopo decenni di ricerca, ha raggiunto un punto dove la sua visione può manifestarsi attraverso altri strumentisti senza perdere nulla della sua personalità distintiva. Anzi, la moltiplicazione delle voci chitarristiche amplifica e diversifica il suo linguaggio compositivo.
La definizione del New York Review of Books che descrive Threadgill come un "romantico" potrebbe sembrare contraddittoria per un musicista d'avanguardia. Ma ascoltando "Listen Ship", questa apparente contraddizione si risolve: anche nelle strutture più complesse, anche negli esperimenti timbrici più arditi, c'è sempre un cuore emotivo pulsante.
Le chitarre di "Listen Ship" non sono freddi esercizi intellettuali. Sono voci che cantano, che si lamentano, che celebrano, che narrano storie senza parole. È questa capacità di unire complessità formale ed espressività emotiva che rende Threadgill uno dei compositori più importanti della sua generazione.
"Listen Ship" non è un album che si lascia decifrare facilmente. È un viaggio sonoro che richiede tempo, pazienza, disponibilità ad abbandonare le aspettative convenzionali. Ogni ascolto rivela nuovi dettagli, nuove connessioni, nuove sorprese.
Con "Listen Ship", Henry Threadgill conferma ancora una volta la sua posizione di pioniere assoluto del jazz contemporaneo. Non è un musicista che si accontenta di ripetere formule collaudate: è un esploratore che, a oltre ottant'anni, continua a cercare nuovi modi di organizzare il suono, nuove possibilità espressive, nuovi orizzonti musicali.
In un'epoca in cui il jazz rischia di cristallizzarsi in forme accademiche, Threadgill ci ricorda che la vera tradizione jazzistica è quella dell'innovazione costante, della ricerca senza compromessi, del coraggio di navigare sempre verso acque inesplorate.

Nessun commento:
Posta un commento