Uno di questi è senza dubbio The Composer of Desafinado, Plays, il debutto solista di Antônio Carlos Jobim, uscito nel 1963 per la Verve Records. Un disco che segnò non soltanto la consacrazione internazionale del grande compositore brasiliano, ma anche il momento in cui la bossa nova si impose come linguaggio universale, capace di parlare al mondo con la sua eleganza sottile e il suo lirismo inconfondibile.
Oggi quell’album ritorna sotto una nuova luce grazie alla collana Verve Vault, un progetto con cui Verve Label Group e UMe hanno deciso di riportare in vita, in edizioni di altissima qualità, alcuni tesori nascosti e grandi classici dei loro cataloghi storici.
The Composer of Desafinado, Plays sarà uno dei due titoli inaugurali di questa serie, insieme a Sonny Side Up di Dizzy Gillespie, Sonny Rollins e Sonny Stitt. Le nuove edizioni usciranno in vinile da 180 grammi, completamente analogiche, con mastering di Ryan K. Smith e stampa a cura di Optimal: un lavoro pensato per offrire un’esperienza d’ascolto fedele e avvolgente, come se ci si trovasse nello studio di registrazione accanto agli artisti.
Registrato a New York nel maggio del 1963 sotto la produzione di Creed Taylor, l’album fu un biglietto da visita straordinario per Jobim sul mercato americano. Niente voci, niente parole: solo musica strumentale, per lasciare che fossero le melodie a parlare. E quelle melodie erano già destinate all’eternità: Desafinado, Chega de Saudade, One Note Samba, Meditation… brani che avrebbero fatto scuola e che qui si presentano in arrangiamenti orchestrali raffinati firmati da Claus Ogerman, dando vita a un equilibrio unico tra spirito brasiliano, sensibilità jazz e delicatezza da camera.
Jobim alterna pianoforte e chitarra, dimostrando la sua doppia anima: da un lato il musicista elegante e intimista, dall’altro il chitarrista capace di evocare, con poche note, tutta la malinconia e il calore della sua terra. Accanto a lui, una formazione di prim’ordine: Jimmy Cleveland al trombone, Leo Wright al sax alto e al flauto, George Duvivier al contrabbasso ed Edison Machado alla batteria, oltre a una sezione d’archi che sottolinea con grazia le linee melodiche. È un ensemble che mette al centro la voce di Jobim senza mai soffocarla, incorniciandola in una veste sonora di straordinaria eleganza.
Con il passare degli anni, questo album è stato riconosciuto come una pietra miliare. Inserito nella Latin Grammy Hall of Fame nel 2001 e segnalato da Rolling Stone Brasil tra i 100 dischi più importanti della musica brasiliana, continua a essere citato come una delle prove definitive del genio di Jobim. La critica di Down Beat fu lapidaria:
«Se il movimento bossa nova avesse prodotto solo quest’album, sarebbe già stato pienamente giustificato.»
Ed è proprio questo il segreto del disco: non un fuoco d’artificio passeggero, ma un’opera che riesce a sintetizzare l’anima di un genere e a consegnarla, intatta, all’ascoltatore.
Riascoltare The Composer of Desafinado, Plays nella sua nuova veste vinilica significa ritrovare non soltanto le radici della bossa nova, ma anche la modernità di una musica che ha saputo parlare a tutte le culture. È un viaggio nel cuore creativo di Antônio Carlos Jobim, il compositore che ha dato al mondo melodie destinate a non invecchiare mai.
Con questa ristampa, Verve Vault non propone soltanto un esercizio di nostalgia: ci invita a tornare alle origini per scoprire, ancora una volta, la freschezza e la profondità di un disco che ha cambiato la storia della musica popolare.

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