Daniele Comoglio – Paradeiro

Con Paradeiro il sassofonista e compositore Daniele Comoglio inaugura una nuova fase del suo percorso artistico. 

Musicista poliedrico, attivo tanto nell’ambito jazzistico quanto in quello orchestrale e sinfonico, Comoglio ha sempre mostrato un forte interesse per i linguaggi musicali che sanno fondere radici tradizionali e ricerca contemporanea. 

Questo nuovo progetto nasce proprio da un’esperienza personale e artistica in Brasile, terra in cui ha trovato ispirazione e vitalità, trasformando quel patrimonio in un lavoro che intreccia jazz moderno e cultura musicale brasiliana.

Paradeiro è stato registrato in due momenti distinti. Una prima fase, più spontanea e informale, si è svolta a Prato, quasi come una jam session, capace di restituire l’immediatezza e l’energia del gruppo. 

Successivamente, il progetto ha trovato ulteriore sviluppo a New York, città in cui il jazz vive quotidianamente di contaminazioni e incontri. È proprio questo doppio respiro – europeo e nordamericano – a rendere l’album così sfaccettato: un lavoro che porta in sé il calore del Brasile, ma filtrato attraverso lo sguardo cosmopolita di Comoglio e dei suoi compagni di viaggio.

Per realizzare Paradeiro, Comoglio si è circondato di musicisti brasiliani di altissimo livello, veri e propri interpreti della tradizione e dell’innovazione del jazz sudamericano. Il pianista Helio Alves, il bassista Gili Lopes, Nilson Matta al contrabbasso e i batteristi Rafael Barata e Duduka da Fonseca danno vita a un ensemble capace di muoversi con naturalezza tra swing, samba e atmosfere più liriche. L’intesa tra i musicisti crea un suono coeso, ricco di dinamiche e sfumature, in cui il sax di Comoglio trova lo spazio per raccontare con profondità e intensità.

Composto da nove brani per una durata complessiva di circa 56 minuti, Paradeiro alterna momenti di grande energia ritmica a episodi più intimi e meditativi. Comoglio affronta classici della musica brasiliana, come Retrato em Branco e Preto di Jobim, accanto a composizioni originali, tra cui Molecada, Julye, Flores e Rimas e la title track Paradeiro. Ne emerge un equilibrio sottile tra scrittura e improvvisazione: ogni pezzo si apre come un racconto a sé stante, mantenendo però un filo conduttore che accompagna l’ascoltatore in un viaggio musicale coerente.

Il suono del sassofono di Comoglio è al centro del progetto: caldo, incisivo, talvolta introspettivo, talvolta travolgente. Attorno a esso si sviluppano i dialoghi strumentali con il pianoforte di Alves, il basso pulsante di Lopes e Matta, e le raffinate architetture ritmiche dei batteristi. La musica non si limita a “riprodurre” la tradizione brasiliana, ma la reinterpreta con sensibilità contemporanea, mettendo in luce la forza universale del linguaggio jazz.

Il titolo stesso, Paradeiro (che in portoghese significa “dimora” o “luogo”), suggerisce un senso di ricerca e approdo: la musica diventa casa, un punto di arrivo che però contiene in sé il desiderio di nuove partenze. Così, l’album racconta non solo il viaggio geografico di Comoglio tra Italia, Brasile e Stati Uniti, ma anche un percorso interiore fatto di ascolti, incontri e scoperte.

In definitiva, Paradeiro è un’opera intensa, colorata e vitale, capace di parlare a chi ama il jazz come a chi si lascia trasportare dalle atmosfere brasiliane. Un album che conferma Daniele Comoglio tra le voci più interessanti della scena jazz italiana contemporanea, ma con uno sguardo costantemente rivolto al mondo.

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