Mats Gustafsson, Ken Vandermark, Tomeka Reid, Chad Taylor - Pivot

Nel cuore di un'estate bollente del 2024, quattro dei più importanti innovatori del jazz sperimentale si sono ritrovati negli spazi leggendari di Electrical Audio a Chicago per dare vita a quello che il Free Jazz Collective ha definito "Natale a luglio". 

Mats Gustafsson, Ken Vandermark, Tomeka Reid e Chad Taylor hanno unito le forze per "Pivot", un album che rappresenta molto più di una semplice collaborazione: è il culmine di relazioni artistiche che si intrecciano da oltre tre decenni nella scena del free jazz internazionale.

La genesi di questo incontro affonda le radici in una rete di collaborazioni che attraversa continenti e generazioni. Gustafsson e Vandermark sono stati compagni di strada per più di trent'anni, fin dai tempi del seminale Brötzmann Tentet, mentre le altre combinazioni del quartetto hanno tessuto legami artistici attraverso progetti come "Hear in now expanded" di Reid e Taylor, le varie formazioni di Rob Mazurek, e il trio Side A con il pianista norvegese Havard Wiik. 

Questa storia condivisa ha creato un linguaggio comune che permea ogni nota dell'album, registrato nel novembre 2024 presso lo studio che Steve Albini aveva trasformato nel Taj Mahal dell'audio underground.

L'approccio compositivo del progetto riflette la democrazia creativa che caratterizza il miglior jazz collaborativo. Gustafsson e Vandermark hanno contribuito ciascuno con quattro composizioni originali, mentre sei duetti liberamente improvvisati esplorano ogni possibile combinazione tra i quattro musicisti. Questa struttura bilanciata permette di ascoltare non solo la visione collettiva del quartetto, ma anche le chimie specifiche che emergono quando questi maestri dell'improvvisazione si confrontano a due a due.

Il sassofonista svedese Mats Gustafsson porta nell'ensemble la sua energia esplosiva e la sua tecnica estesa, alternando sassofoni baritono e tenore ai flauti con quella maestria che lo ha reso una figura leggendaria del free jazz europeo. Ken Vandermark, MacArthur Fellow e pilastro della scena sperimentale di Chicago, risponde con la sua versatilità tra sassofono tenore, clarinetto Bb e clarinetto basso, mentre Tomeka Reid - definita dal New York Times come "New Jazz Power Source" - esplora le infinite possibilità espressive del violoncello. Chad Taylor, il batterista di Philadelphia che ha collaborato con alcuni dei più importanti musicisti della scena contemporanea, completa questa formazione stellare con la sua sensibilità ritmica raffinata.

Il viaggio sonoro di "Pivot" attraversa paesaggi musicali sorprendentemente diversi, dal furioso free form di brani come "The Sensation of Sliding" e "Popular Music Theory" alle texture più meditative di "Unmeasured Mile". L'album rende omaggio alla città natale di Vandermark con "Blowing out from Chicago", mentre "I am aware. Standing in Snow" evoca echi di antichi canti spirituali. Particolarmente toccante è "Drops of Sorrow. Accelerating", tributo alla poetessa e romanziera danese Inger Christensen, che nelle note di copertina di John Corbett viene citata con una frase che cattura perfettamente lo spirito dell'album: "Dobbiamo trovare una strada attraverso il paesaggio per disegnare la mappa e allo stesso tempo dobbiamo disegnare la mappa per trovare la nostra strada attraverso il paesaggio".

Questa citazione illumina l'approccio artistico del quartetto, che naviga tra innovazione radicale e rispetto per la tradizione. Come osserva acutamente la recensione del Free Jazz Collective, "la marcia indietro non è prevista dal motore dei ragazzi", ma lo specchietto retrovisore permette loro di guardare con rispetto alle radici del jazz quando necessario. È questo equilibrio che rende "Pivot" un album così significativo nel panorama contemporaneo.

La pubblicazione dell'album, avvenuta il 10 giugno 2025 per la prestigiosa etichetta svedese Silkheart Records, conferma la mission dell'etichetta di registrare "le altezze sublimi di creatività nella musica improvvisata". La scelta di Silkheart non è casuale: l'etichetta ha già dimostrato la sua sensibilità per progetti di alto livello nella costellazione di Gustafsson, pubblicando l'anno scorso l'acclamato "Sustain" degli Aaly Trio.

Il risultato finale supera prevedibilmente la somma delle parti, come spesso accade quando musicisti di questo calibro si incontrano. "Pivot" non è semplicemente un showcase di virtuosismo, ma una vera opera collettiva dove quattro personalità artistiche distinte si fondono in una visione coerente e potente. L'album dimostra come la musica improvvisata continui a evolversi, mantenendo vive le sue radici mentre esplora territori inesplorati.

"Pivot" rappresenta un punto di riferimento per come i migliori musicisti del mondo possano incontrarsi con rispetto reciproco e visione condivisa. Il risultato trascende ogni aspettativa, creando arte che parla un linguaggio universale ma profondamente personale. Non sorprende che il Free Jazz Collective abbia già garantito a questo album "un posto nella top ten del 2025 al 100%", riconoscimento che testimonia l'eccellenza di un incontro che era nell'aria da troppo tempo e che finalmente ha trovato la sua realizzazione perfetta.

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