Nato a Umgungundlovu, nel KwaZulu-Natal, Makhathini ha iniziato il suo percorso come pianista negli ambienti gospel, sviluppando presto un approccio che unisce tecnica raffinata e intensità emotiva.
La sua musica si distingue per la capacità di coniugare improvvisazione e ritualità, costruendo un jazz che non è solo estetica sonora, ma esperienza collettiva, quasi cerimoniale.
Il suo nome si è imposto a livello internazionale soprattutto dopo la firma con l’etichetta Blue Note Records, con cui ha pubblicato album che hanno ricevuto grande attenzione della critica, come Modes of Communication: Letters from the Underworlds (2020) e In the Spirit of Ntu (2022). In questi lavori Makhathini esplora l’idea del jazz come linguaggio universale e spirituale, capace di dialogare con la filosofia africana e con i temi della memoria, della guarigione e dell’identità.
Al pianoforte, Makhathini unisce lirismo e potenza ritmica: i suoi fraseggi sono spesso intensi e percussivi, ma sempre aperti a momenti di meditazione e sospensione. I suoi concerti hanno una dimensione fortemente rituale, dove la musica diventa un tramite per una connessione più profonda tra musicisti e pubblico.
Oggi Nduduzo Makhathini è considerato non solo un ambasciatore del jazz sudafricano contemporaneo, ma anche una delle voci più originali della nuova generazione del jazz mondiale: un artista che sa fondere radici e innovazione, spiritualità e ricerca, dando vita a un suono unico e profondamente coinvolgente.
Qui, Makhathini presenta una selezione delle sue opere, che ha intitolato per il Tiny Desk "Ntu Sonicities Devotion Suite in Five Movements". Le sue note sulla suite, condivise con il team del Tiny Desk, mettono in luce la ponderata intenzionalità che è un tratto distintivo del lavoro di Makhathini.

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