Si tratta di una registrazione mai pubblicata prima d'ora, catturata dal vivo al Blue Morocco jazz club nel Bronx, New York, nel 1967, che finalmente vede la luce grazie al meticoloso lavoro di ricerca archivistica di Resonance Records.
Questo album rappresenta molto più di una semplice curiosità discografica: è un documento storico che testimonia il talento cristallino di uno dei trombettisti più raffinati del jazz, in un momento cruciale della sua carriera artistica.
Il 1967 fu un anno significativo per Kenny Dorham, un periodo in cui il trombettista texano aveva già consolidato la sua reputazione come uno dei principali esponenti del hard bop. Ex membro fondatore dei Jazz Messengers e collaboratore di leggende come Thelonious Monk e Sonny Rollins, Dorham si trovava al culmine della sua maturità artistica quando questa registrazione fu catturata.
L'album emerge da quel periodo come una testimonianza della sua capacità di guidare un ensemble stellare, dimostrando non solo le sue doti tecniche ma anche quelle di leader generoso e ispiratore.
La band che accompagnò Dorham in quella serata al Blue Morocco rappresentava una vera e propria dream team del jazz dell'epoca: Kenny Dorham - tromba e leadership; Sonny Red - sassofono alto; Cedar Walton - pianoforte; Paul Chambers - contrabbasso; Denis Charles - batteria
Ogni musicista portava con sé un bagaglio di esperienza e talento che si traduceva in una chimica musicale straordinaria. La presenza di Paul Chambers, leggendario bassista dei quintetti di Miles Davis, e di Cedar Walton, futuro pilastro del jazz mainstream, conferiva alla sezione ritmica una solidità e un groove impeccabili.
Una delle caratteristiche più affascinanti di questo album è la generosità di Dorham come leader. Come evidenziato dalle critiche, il trombettista dimostra una rara capacità di lasciare spazio ai suoi compagni di band, permettendo loro di brillare. Un esempio emblematico è "Memories of You", completamente dedicato a Sonny Red, con una introduzione grandiosa di Cedar Walton che prepara il terreno per l'ingresso del sassofonista.
Questa dinamica rivela un Dorham maturo, sicuro delle proprie capacità e interessato più alla qualità complessiva della musica che alla propria esibizione personale.
Tra i brani originali di Dorham presenti nell'album, "Blue Friday" emerge come il vero capolavoro della serata. Questo pezzo rappresenta l'essenza del compositore Dorham, con la sua capacità di creare melodie memorabili e strutture armoniche sofisticate che sfidano e ispirano i musicisti.
La performance di "Blue Friday" cattura l'energia spontanea del live jazz, con le inevitabili imperfezioni e casualità che rendono ogni concerto dal vivo un'esperienza unica e irripetibile.
Il merito della riscoperta di questo tesoro va attribuito al lavoro certosino di Zev Feldman e del team di Resonance Records, che hanno trasferito le registrazioni dai nastri originali registrati dal leggendario ingegnere Bernard Drayton. Questo processo di recupero non è solo tecnico ma anche culturale, salvando dalla dimenticanza un pezzo importante della storia del jazz.
La pubblicazione include un ricco booklet di 36 pagine con note di copertina dello studioso di jazz Bob Blumenthal, oltre a interviste e testimonianze di artisti che conoscevano Dorham o sono stati influenzati da lui, come Eddie Henderson e Charles Tolliver.
La qualità sonora dell'album testimonia l'eccellenza tecnica di Bernard Drayton, che riuscì a catturare l'intimità e l'energia dell'ambiente del Blue Morocco. Nonostante si tratti di una registrazione dal vivo in un piccolo club, ogni strumento è chiaramente definito, permettendo agli ascoltatori di apprezzare i dettagli dell'interplay tra i musicisti.
"Blue Bossa in the Bronx" non è solo un album dal vivo, ma un promemoria della brillantezza di Kenny Dorham come trombettista, compositore e leader. La registrazione dimostra come Dorham mantenesse standard elevatissimi nelle sue performance, caratteristica che lo contraddistingueva nel panorama jazzistico dell'epoca.
Il titolo stesso dell'album richiama la sua composizione più famosa, "Blue Bossa", ma questa volta presentata in un contesto live che ne esalta le qualità ritmiche e melodiche originali.
L'album è stato inizialmente rilasciato come edizione speciale per il Record Store Day 2025, sottolineando l'importanza che la comunità musicale attribuisce a questo ritrovamento. La disponibilità in vinile di alta qualità (180 grammi) testimonia l'attenzione dedicata alla presentazione di questo materiale prezioso.
"Blue Bossa in the Bronx: Live from the Blue Morocco" rappresenta molto più di una semplice aggiunta al catalogo di Kenny Dorham. È un documento storico che illumina un aspetto della scena jazz newyorkese del 1967, catturando l'essenza di un'epoca in cui i piccoli club erano laboratori di innovazione musicale.
L'album testimonia come il jazz dal vivo degli anni '60 fosse caratterizzato da una spontaneità e un'interazione musicale che oggi appare quasi mitologica. Grazie al lavoro di recupero di Resonance Records, una nuova generazione di appassionati può finalmente apprezzare la maestria di Kenny Dorham in tutto il suo splendore, confermando il suo posto nel pantheon dei grandi del jazz americano.
Questo ritrovamento rappresenta un regalo inestimabile per gli amanti del hard bop e una lezione di storia musicale che arricchisce la nostra comprensione del jazz come forma d'arte viva e sempre in evoluzione.

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