Il suo ultimo album, "Chicago To New York" pubblicato per Cellar Music Group nel 2025, rappresenta un omaggio sentito e sofisticato al dialogo musicale che da decenni unisce due delle città più importanti nella storia del jazz americano.
"Chicago to New York" celebra l'intersezione e l'interazione che ancora esiste tra Chicago e New York, rendendo omaggio al vibrante scambio musicale tra due delle metropoli più leggendarie del jazz.
Alexander, veterano della scena newyorkese, ha voluto creare un ponte sonoro tra queste due città che hanno forgiato il sound del jazz moderno, non limitandosi a una semplice raccolta di standard ma costruendo una riflessione musicale profonda su come le tradizioni di Chicago e New York si siano influenzate reciprocamente nel corso dei decenni.
L'idea dell'album nasce dalla consapevolezza che il jazz contemporaneo è figlio di questo continuo scambio tra le due sponde del continente americano. Da una parte Chicago, con la sua eredità blues e la potenza del jazz urbano degli anni '20 e '30, dall'altra New York, crocevia mondiale dove si sono incontrati tutti i grandi maestri e dove ancora oggi si definiscono le tendenze del jazz moderno. Alexander, texano di nascita ma newyorkese di adozione dal 1991, conosce bene entrambe le tradizioni e ha saputo distillarne l'essenza in questo progetto.
Il casting dell'album riflette perfettamente il concept geografico del progetto. Eric Alexander al sassofono tenore guida un quarteto di classe che include Mike LeDonne al pianoforte, Dennis Carroll al contrabbasso e George Fludas alla batteria. La formazione rappresenta simbolicamente le due città, con LeDonne e Alexander che portano l'esperienza della scena newyorkese, mentre Carroll contribuisce con l'influenza della tradizione chicagoana nel suo approccio al walking bass profondo e swing.
La tracklist presenta una selezione curata che spazia da standard classici a composizioni che riflettono l'identità musicale delle due città. L'apertura con "Afro Blue" di Mongo Santamaría stabilisce immediatamente il tono sofisticato dell'album, mentre "Wise One" rappresenta un omaggio sentito a John Coltrane che dimostra la profondità interpretativa di Alexander. Il sassofonista affronta ogni brano con rispetto per la tradizione ma senza essere nostalgico, trovando sempre un approccio contemporaneo che parla alle nuove generazioni di jazzofili.
Particolarmente toccante è l'interpretazione di "This Is Always", standard romantico che permette al quartetto di esplorare dinamiche più intime, mentre "Only The Lonely" mette in risalto la maturità espressiva raggiunta dal leader. L'energia più vivace di "Hittin' The Jug" richiama invece lo swing delle big band, dimostrando la versatilità dell'ensemble, mentre "The Lamp Is Low" offre l'opportunità per interplay sofisticati tra i musicisti. L'album si chiude con "Angel Eyes", una ballad malinconica che conferma la gamma emotiva completa dell'ensemble.
L'album è stato registrato con particolare attenzione alla qualità sonora, catturando l'intimità di una sessione in studio che ricorda le grandi registrazioni jazz degli anni '50 e '60. Il suono è caldo e diretto, senza effetti superflui che possano distrarre dalla purezza musicale del quartetto. Mike LeDonne al pianoforte fornisce accompagnamenti ricchi di armonie complesse ma mai ostentate, mentre la sezione ritmica Carroll-Fludas mantiene un groove costante e naturale che permette ad Alexander di esplorare liberamente il suo strumento senza mai perdere il senso della forma.
"Chicago To New York" rappresenta più di un semplice album di jazz: è un documento storico che testimonia come il jazz contemporaneo continui a nutrirsi delle sue radici geografiche e stilistiche. Alexander dimostra che è possibile essere rispettosi della tradizione senza essere ripetitivi, innovativi senza essere rivoluzionari.
L'album si inserisce perfettamente nella discografia del sassofonista. È il jazz che si ascolta nei club più raffinati di Manhattan o nei locali storici di Chicago, suonato da musicisti che hanno fatto della qualità il loro marchio di fabbrica.
Con "Chicago To New York", Eric Alexander conferma il suo status di uno dei sassofonisti più importanti della scena jazz contemporanea. L'album rappresenta un perfetto equilibrio tra rispetto per la tradizione e freschezza interpretativa, offrendo sessanta minuti di jazz di qualità superiore che celebra il dialogo eterno tra due delle più grandi città del jazz americano.

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