Isaiah J. Thompson - The Book of Isaiah: Modern Jazz Ministry

Un viaggio spirituale attraverso il jazz contemporaneo che tocca le corde più profonde dell'anima umana. 

Questo è ciò che ci offre Isaiah J. Thompson con il suo nuovo album "The Book of Isaiah: Modern Jazz Ministry", pubblicato il 6 giugno 2025 per Mack Avenue Records.

Thompson è uno dei pianisti più acclamati della sua generazione, avendo ottenuto una serie di premi di alto profilo, due lauree dalla Juilliard School e collaborazioni con artisti rinomati come Wynton Marsalis e la Jazz at Lincoln Center Orchestra, Christian McBride e John Pizzarelli. Tuttavia, nonostante tutti questi successi, qualcosa mancava nella sua vita artistica e personale.

La svolta è arrivata attraverso un momento di crisi: un sovraccarico di pratica al pianoforte ha causato a Thompson una tendinite a entrambe le braccia, costringendolo a ripensare completamente il suo rapporto con la musica e con se stesso. "Mi ha costretto a pensare a ciò che è veramente importante nella vita. Se non posso suonare, allora chi sono? Qual è la mia esistenza? Cosa significa veramente?", si è chiesto l'artista.

La ricerca di risposte ha portato Thompson a riscoprire il significato profondo del suo nome. "Stavo camminando con questo nome che non avevo mai studiato", spiega il pianista, riferendosi al profeta biblico Isaia. Questo ha dato inizio a un percorso di studio approfondito del Libro di Isaia, uno dei testi più complessi della Bibbia, culminato nella sua formazione seminariale.

"The Book of Isaiah: Modern Jazz Ministry" si presenta come una suite autobiografica in otto brani, esplorando fede, musicalità, razza e umanità. L'album è stato prodotto dal leggendario pianista Cyrus Chestnut, e vede la partecipazione di musicisti di calibro come il sassofonista tenore Julian Lee, il bassista Marty Jaffe, il batterista Miguel Russell, oltre al percussionista di New Orleans Herlin Riley e la cantante Vuyo Sotashe.

Il primo singolo estratto, "VIII. The Prophet", è descritto dallo stesso Thompson come "un blues e canto moderno ispirato a compositori come Charles Mingus e Cannonball Adderley. Questa canzone è il movimento finale della suite e la composizione evoca il sentimento della lotta degli afroamericani per la libertà".

Thompson ha scritto l'album sotto l'influenza di icone del jazz che hanno creato inni al Creatore senza inseguire esplicitamente una fusione "gospel-jazz". Le opere spirituali di Duke Ellington, Mary Lou Williams e Wynton Marsalis sono diventate pietre miliari fondamentali, così come le registrazioni trascendenti di John Coltrane e le tessiture ecclesiali di Charles Mingus.

Con la sua fusione vitale di swing e blues e il suo comando esperto del patrimonio jazzistico, "The Book of Isaiah: Modern Jazz Ministry" traccia linee di connessione con opere fondamentali della divinità jazz di Mary Lou Williams, Duke Ellington, John Coltrane e altri titani.

Questo album rappresenta molto più di una semplice esplorazione musicale. È una dichiarazione artistica profondamente personale che affronta temi universali attraverso la lente del jazz contemporaneo. Thompson non ha paura di sondare la sua vita devozionale, sottolineando verità semplici ma spesso trascurate sulla nostra relazione con il divino.

"The Book of Isaiah: Modern Jazz Ministry" si erge come un'opera che invita all'ascolto meditativo, offrendo al pubblico contemporaneo una strada verso una maggiore umanità attraverso la potenza espressiva del jazz. Un album destinato a lasciare un segno nel panorama musicale del 2025, confermando Isaiah J. Thompson come una delle voci più mature e significative del jazz moderno.

Nessun commento:

Posta un commento