New Masada Quartet - Village Vanguard 2019 (audio)

Ci sono luoghi che custodiscono la memoria del jazz come santuari viventi. Il Village Vanguard di New York è uno di questi: un club intimo, dalle luci soffuse e dai tavolini ravvicinati, che ha visto passare i più grandi musicisti della storia. 

Il 14 aprile 2019, su quel palco si è materializzato un evento speciale: il debutto del New Masada Quartet di John Zorn.

Il progetto Masada, nato negli anni Novanta, è uno dei capitoli più affascinanti della carriera di Zorn: un Songbook di centinaia di composizioni ispirate alla tradizione ebraica, reinventate ogni volta attraverso l’improvvisazione jazzistica. Dopo diverse incarnazioni, nel 2019 il compositore e sassofonista newyorkese ha deciso di ridare vita a questa musica con una formazione fresca e sorprendente.

Accanto a lui c’erano tre musicisti capaci di dialogare alla pari con la sua energia creativa: Julian Lage, chitarrista tra i più raffinati della sua generazione, Jorge Roeder al contrabbasso, dal suono profondo e agile, e Kenny Wollesen, batterista versatile, presenza storica nell’universo zorniano. Una scelta che sostituiva la tromba della formazione originale con la chitarra, aprendo nuovi spazi timbrici e dinamici.

Chi era presente al Vanguard quella sera racconta di un’atmosfera elettrica. Zorn dirigeva i suoi compagni quasi a colpi di sguardo e gesti improvvisi, lanciando segnali che trasformavano i brani in organismi viventi, capaci di mutare direzione in un attimo. L’interplay tra i musicisti era palpabile: sorrisi, complicità, la sensazione che tutto fosse possibile. Non un concerto “programmato”, ma un flusso continuo di energia, in cui ogni assolo e ogni pausa trovavano la loro ragione d’essere nel momento stesso dell’esecuzione.

Il pubblico, a pochi metri dal palco, respirava quell’intensità da vicino, quasi dentro al cerchio dei musicisti. Era la magia tipica del Vanguard, ma amplificata dalla forza di un progetto che da decenni continua a reinventarsi. Per molti, fu chiaro che il New Masada Quartet non era semplicemente un revival, ma una nuova fase della storia di Zorn, capace di dare nuova vita a un repertorio vasto e inesauribile.

Quella sera del 14 aprile 2019 rimane impressa come una tappa fondamentale: l’inizio di un percorso che avrebbe portato il quartetto a conquistare pubblico e critica in tutto il mondo, confermando ancora una volta l’instancabile vitalità di John Zorn e la sua capacità di radunare attorno a sé musicisti di straordinaria sensibilità.

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