Sarah Vaughan all’Ed Sullivan Show 1949

Quando si parla di grandi voci della storia del jazz, il nome di Sarah Vaughan emerge sempre tra i primi. 

Conosciuta come “The Divine One” o semplicemente “Sassy”, Vaughan ha lasciato un segno indelebile nella musica del Novecento grazie a una vocalità inconfondibile, capace di spaziare con naturalezza tra registri profondi e acuti luminosi, arricchita da un fraseggio sofisticato e da un’intonazione impeccabile.

Il video della sua esibizione di “Bianca” all’Ed Sullivan Show il 26 giugno 1949, nel programma televisivo americano simbolo degli anni Cinquanta e Sessanta, restituisce con rara intensità la magia del suo canto. In un’epoca in cui il jazz stava vivendo una fase di rinnovamento e di dialogo con il grande pubblico televisivo, Vaughan riuscì a portare la sua arte in prima serata, dimostrando che una canzone interpretata con classe poteva catturare l’attenzione anche al di fuori dei club e delle sale da concerto.

“Bianca”, tratto da Kiss Me, Kate non è tra i brani più noti del repertorio jazzistico, ma proprio per questo la sua interpretazione risulta sorprendente: Vaughan ne fa un piccolo gioiello, trasformandolo in un momento di pura eleganza. Ogni parola è scolpita con attenzione, ogni variazione melodica appare naturale e mai ostentata, segno della sua capacità di fondere tecnica e sentimento.

Il contesto televisivo aggiunge un valore ulteriore: l’Ed Sullivan Show non era solo un palcoscenico di intrattenimento, ma anche un luogo che sanciva la consacrazione di artisti di livello internazionale. In quella cornice, Sarah Vaughan riuscì a dimostrare che il jazz non era soltanto musica da intenditori, ma un linguaggio universale in grado di arrivare a milioni di spettatori.

Oggi, riguardare quella performance significa immergersi in un frammento prezioso della storia musicale: un momento in cui il jazz dialogava con la cultura popolare, senza perdere la sua profondità. E soprattutto, significa ritrovare l’arte di una delle voci più straordinarie di sempre, capace di rendere immortale anche una canzone meno conosciuta come “Bianca”.

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