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| Oliver Abels (SBT) CC BY-SA 3.0 |
Nato in questo stesso giorno del 1966 a Santa Clara, California, McCaslin rappresenta quella rara specie di musicista capace di attraversare i generi mantenendo una voce distintiva e personale.
La storia di McCaslin inizia nella soleggiata California, dove cresce immerso nella musica grazie al padre, pianista e vibrafonista che gli trasmette l'amore per il jazz. A soli dodici anni, Donny imbraccia il sassofono tenore e da quel momento inizia una carriera folgorante che lo porterà, ancora adolescente, a guidare la sua band per ben tre volte al prestigioso Monterey Jazz Festival. Un traguardo che molti musicisti professionisti possono solo sognare.
Nel 1984, il giovane talento californiano riceve una borsa di studio completa per il Berklee College of Music, dove affina la sua tecnica sotto la guida di maestri come Gary Burton. Ma è a soli 21 anni, nel 1987, che McCaslin fa il grande salto: entra nel gruppo di Burton, iniziando quella che diventerà una carriera straordinaria.
Il trasferimento a New York nel 1991 segna l'inizio della fase più matura della carriera di McCaslin. L'ingresso negli Steps Ahead, dove sostituisce nientemeno che Michael Brecker, lo consacra definitivamente nel gotha del jazz contemporaneo. Per tre anni, dal 1991 al 1994, McCaslin porta la sua voce in questa formazione leggendaria, assorbendo influenze che plasmano il suo stile unico.
Ma se c'è un momento che ha proiettato McCaslin nell'olimpo della musica contemporanea, quello è sicuramente la collaborazione con David Bowie per "Blackstar", l'ultimo capolavoro del Duca Bianco. Non molti jazzisti possono vantare di aver contribuito a quello che è considerato uno degli album più innovativi e toccanti della storia del rock. La capacità di McCaslin di fondersi perfettamente con la visione artistica di Bowie, mantenendo al contempo la propria identità musicale, dimostra una maturità artistica rara.
Quello che rende speciale Donny McCaslin non è solo la sua tecnica impeccabile - che pure c'è, eccome - ma la sua capacità di far dialogare tradizione jazz e sonorità contemporanee. Il suo sassofono tenore ha quella qualità calda e avvolgente tipica della grande scuola americana, ma sa trasformarsi in strumento di sperimentazione quando il momento lo richiede.
L'influenza di Michael Brecker è evidente, ma McCaslin ha saputo sviluppare un linguaggio personale che lo distingue chiaramente. Le sue composizioni uniscono la complessità armonica del jazz moderno con melodie accessibili, creando un equilibrio perfetto tra virtuosismo e comunicazione emotiva.
Oltre alla carriera concertistica e discografica, McCaslin si distingue come educatore presso la Manhattan School of Music, dove trasmette a nuove generazioni di musicisti non solo la tecnica, ma quella passione autentica che ha caratterizzato tutta la sua carriera. È questo aspetto pedagogico che completa il ritratto di un artista completo: McCaslin non si limita a suonare, ma contribuisce attivamente alla crescita del jazz contemporaneo.
Oggi, mentre soffia su cinquantanove candeline, Donny McCaslin può guardare con soddisfazione a una carriera che ha toccato praticamente ogni aspetto del panorama musicale contemporaneo. Dai club di jazz agli studi di registrazione pop, dalle sale da concerto alle aule universitarie, McCaslin ha sempre portato la stessa dedizione e professionalità.
Il jazz ha bisogno di musicisti come lui: artisti capaci di rispettare la tradizione senza rimanerne prigionieri, innovatori che sanno che la vera avanguardia nasce dalla conoscenza profonda del passato. In un'epoca in cui i confini tra generi musicali si fanno sempre più labili, McCaslin rappresenta quella sintesi perfetta tra competenza tecnica e apertura mentale che definisce il musicista del XXI secolo.
Nato sotto il segno del Leone, McCaslin ha sempre mostrato quella forza e quella determinazione tipiche del suo segno zodiacale. Ma la sua è una leadership gentile, quella di chi guida con l'esempio piuttosto che con le parole. Sul palco, la sua presenza è magnetica ma mai invadente; nelle collaborazioni, sa quando essere protagonista e quando fare da spalla.
Mentre celebriamo questo compleanno, non possiamo che essere curiosi di sapere cosa ci riserverà il futuro. Se la carriera di McCaslin ci ha insegnato qualcosa, è che da lui ci si può aspettare sempre l'inaspettato.

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