Il nuovo progetto vede Lloyd affiancato da due musicisti eccezionali: il pianista Jason Moran e il chitarrista Marvin Sewell. Non si tratta di una formazione casuale, ma di un incontro di anime affini che condividono radici musicali profonde e una comprensione intuitiva del linguaggio jazzistico.
Jason Moran, pianista texano di Houston che ha ridefinito i parametri del jazz contemporaneo, collabora con Lloyd da quasi due decenni. Il loro sodalizio artistico è caratterizzato da una comunicazione quasi telepatica: "Arriviamo al cuore della questione con pochissime parole", confida Lloyd, testimoniando una sintonia che va oltre la tecnica per toccare sfere più profonde dell'espressione musicale.
Marvin Sewell completa questo triangolo perfetto portando la sua formazione classica al pianoforte e jazz alla chitarra, arricchita da un'autentica conoscenza del blues del Delta. La sua capacità di suonare il bottleneck blues con "una veracità che tocca l'anima" rappresenta un ponte ideale tra le origini di Lloyd a Memphis e le sonorità contemporanee del trio.
Ciò che rende speciale questa formazione è il legame con le radici del Sud America. Lloyd riconosce in Sewell, cresciuto a Chicago ma con legami familiari nel Delta del Mississippi, un compagno di viaggio che comprende "le prove e le tribolazioni che abbiamo vissuto nell'argilla rossa del Sud". Questa condivisione di esperienze storiche e culturali si traduce in una musicalità autentica che trascende la mera esecuzione tecnica.
"Figure in Blue" si presenta come un doppio album che attraversa "vaste distese di territorio musicale", spaziando dalle ballad più intime ai blues più crudi del Delta. Il disco, il dodicesimo per la Blue Note Records, include omaggi sentiti a figure leggendarie come Duke Ellington, Billie Holiday e Zakir Hussain, testimoniando la capacità di Lloyd di onorare la tradizione mentre forgia nuove strade espressive.
Il programma alterna composizioni originali inedite a rielaborazioni di brani più datati e altre selezioni accuratamente scelte, creando quello che può essere definito un "memoir musicale". L'album diventa così un documento personale che rivela tanto la maturità artistica quanto la forza inalterita del maestro.
A quasi novant'anni, Lloyd dimostra che l'età può essere sinonimo di raffinamento piuttosto che di declino. Il suo timbro e la sua tecnica rimangono "ugualmente potenti ed eterei", capaci di sprigionare un'intensità sorprendente anche nei momenti di quiete meditativa. È questa la vera magia di un artista che ha attraversato decenni di evoluzione musicale mantenendo intatta la sua capacità di emozionare e stupire.
Charles Lloyd non è nuovo alle formazioni trio non convenzionali, avendo già esplorato configurazioni innovative con progetti come Sangam (insieme a Zakir Hussain) e la trilogia "Trio of Trios". Tuttavia, "Figure in Blue" rappresenta qualcosa di unico, aprendo nuovi orizzonti in termini di armonia, pazienza e generosità musicale.
La genesi dell'album, nato dal concerto per il 87° compleanno di Lloyd al Lobero Theater di Santa Barbara e immediatamente trasferito in studio, testimonia l'urgenza creativa e la freschezza di un progetto che ha saputo catturare l'energia del momento.
"Figure in Blue" si profila come uno degli album più significativi della carriera di Lloyd. Proiettando la sua reverenza verso l'esterno, il sassofonista "diventa luminoso", trasformando l'omaggio in creazione, la memoria in presente vivente.
In un'epoca in cui il jazz continua a evolversi e a cercare nuove direzioni, Charles Lloyd ci ricorda che la vera innovazione nasce spesso dall'incontro tra esperienza profonda e apertura al nuovo, tra rispetto per la tradizione e coraggio di esplorare territori inesplorati. "Figure in Blue" promette di essere non solo un album, ma un'esperienza che celebra la potenza eternamente rinnovatrice della musica jazz.

Nessun commento:
Posta un commento