Louis Armstrong - Un lampo a due dita

La storia del jazz e dell'America del Novecento assume una prospettiva inedita e profondamente personale in "Un lampo a due dita. Scritti scelti", il volume pubblicato da Quodlibet nella collana Chorus che raccoglie per la prima volta in Italia una selezione degli scritti di Louis Armstrong.

Questo libro rappresenta molto più di una semplice raccolta di memorie musicali: è una finestra privilegiata sull'America di un secolo fa, vista attraverso gli occhi di uno dei suoi protagonisti più influenti. Armstrong, nonostante fosse una popstar globale, doveva fare i conti con i pregiudizi razziali del suo tempo, e i suoi scritti offrono una testimonianza diretta e senza filtri di questa complessa realtà sociale.

Il titolo "Un lampo a due dita" richiama immediatamente l'immagine delle dita di Armstrong che volano sui tasti della tromba, ma simboleggia anche la velocità e l'intensità con cui il grande musicista sapeva catturare l'essenza della vita americana. I suoi scritti rivelano una capacità narrativa sorprendente, caratterizzata dalla stessa spontaneità e autenticità che contraddistinguevano le sue performance musicali.

Gli scritti raccolti nel volume spaziano dalle memorie d'infanzia a New Orleans alle riflessioni sulla segregazione razziale, dalle tournée internazionali alle considerazioni più intime sulla musica e sulla vita. Armstrong emerge non solo come musicista geniale, ma anche come osservatore acuto della società americana, capace di raccontare con umorismo e saggezza le contraddizioni di un'epoca.

Molti conoscono Louis Armstrong per il suo sorriso contagioso e la sua musica gioiosa, ma attraverso questi scritti emerge una figura più complessa e sfaccettata. Il libro rivela un uomo profondamente consapevole delle ingiustizie sociali, che utilizzava la sua popolarità non solo per intrattenere, ma anche per testimoniare e, quando necessario, denunciare.

La prosa di Armstrong, diretta e vivace, mantiene lo stesso ritmo sincopato della sua musica. Le pagine scorrono come un'improvvisazione jazz, alternando momenti di leggerezza a passaggi di profonda intensità emotiva. È la voce autentica di chi ha vissuto in prima persona la trasformazione dell'America dal Sud rurale alle metropoli del Nord, dalle sale da ballo segregate ai palchi internazionali.

Il contesto storico in cui si inseriscono questi scritti è quello di un'America che prometteva "quaranta acri di terra e un mulo" agli ex schiavi dopo la Guerra Civile, una promessa che rimase largamente disattesa. Armstrong, nato nel 1901, appartiene alla prima generazione di afroamericani cresciuti dopo la schiavitù, e i suoi scritti testimoniano sia le speranze che le delusioni di quella generazione.

Il volume non è solo un'opera di valore letterario, ma costituisce anche un documento storico di inestimabile valore per comprendere l'evoluzione del jazz e della società americana del XX secolo. Attraverso gli occhi di Armstrong, il lettore può seguire il percorso del jazz dalle sue umili origini nei quartieri popolari di New Orleans fino alla sua affermazione come linguaggio musicale universale.

La scelta di Quodlibet di pubblicare questi scritti nella collana Chorus si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione della cultura musicale attraverso la letteratura. Il libro offre agli appassionati di jazz e ai cultori della storia americana un'opportunità unica di conoscere Armstrong in una veste inedita, quella di narratore della propria epoca.

"Un lampo a due dita" si rivela così un libro essenziale non solo per gli amanti del jazz, ma per chiunque voglia comprendere meglio la complessità dell'esperienza afroamericana nel secolo scorso. La voce di Armstrong, con la sua miscela unica di ottimismo e realismo, di talento artistico e impegno civile, continua a risuonare con straordinaria attualità anche a distanza di decenni.

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