Pasquale Mirra e Hamid Drake al festival Musica sulle Bocche

Domenica 17 agosto, alle ore 21:30, il sagrato della Chiesa di Santa Croce a Martis si prepara a ospitare una delle esperienze più profonde e rare della XXV edizione del festival Musica sulle Bocche: Lhasa, il progetto nato dall'incontro tra Hamid Drake e Pasquale Mirra.

Difficile definire o categorizzare questi due artisti. Non appartengono a un genere, né si muovono entro confini musicali tracciabili. Hanno entrambi la capacità di attraversare culture, linguaggi e tradizioni sonore senza creare mai fratture, con una naturalezza e una maestria che rende ogni loro esibizione qualcosa di unico, vitale e in continuo mutamento.

Pasquale Mirra, originario di Ravello, è oggi riconosciuto come uno dei vibrafonisti più talentuosi della scena jazz italiana ed europea. Con una carriera sempre più internazionale, è noto per il suo stile raffinato, per la ricerca timbrica e per la capacità di trasformare il vibrafono in uno strumento narrativo. Le sue collaborazioni con Enzo Favata – tra cui i progetti The Crossing e The Inner Roads – hanno contribuito a definire nuovi orizzonti per la musica improvvisata contemporanea.

Hamid Drake, nato a Monroe (Louisiana) nel 1955 e cresciuto nella scena culturale di Chicago, è uno dei grandi maestri della batteria e delle percussioni a livello mondiale. Il suo incontro con Fred Anderson, e successivamente con l’AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians), ha segnato l’inizio di un lungo percorso artistico fatto di ricerca, libertà e spiritualità. Dal 1978 al 1995 è stato al fianco di Don Cherry, con cui ha viaggiato per anni in Europa e nel mondo, condividendo la visione di una musica profondamente legata alla spiritualità e alla trasformazione interiore.

Il duo Mirra–Drake rappresenta un’esperienza d’ascolto straordinaria: due strumenti a percussione – batteria e vibrafono – che riescono a dialogare su livelli sia ritmici che melodici, in un flusso continuo e imprevedibile. Il loro interplay è incessante, travolgente, ma mai sopra le righe. C'è sempre equilibrio, attenzione, reciprocità.

Dalle note di copertina di William Parker, che accompagnano l’uscita del disco Lhasa, emerge una riflessione poetica e profonda sul senso di questa musica: “L’idea alla base di tutta la musica creativa è quella di suonare senza sapere cosa accadrà, di minuto in minuto di silenzio, di suono in silenzio, sperando di raggiungere la trance… Hamid Drake e Pasquale Mirra si sono incontrati spiritualmente molto prima di conoscersi come esseri umani… Suoni belli e potenti che porteranno l'ascoltatore dentro di sé… La musica appare come acqua e luce solare. Ridefinire ciò che è bello ogni secondo significa giocare, fidarsi del sé intuitivo… È compito dell’improvvisatore comporre spontaneamente. È compito del compositore improvvisare, senza interferire con le canzoni inviate dagli Angels.” 

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