Russell, figlia del leggendario direttore musicale di Louis Armstrong, Luis Russell, non è nuova a imprese di questo tipo. La sua carriera, segnata da una voce calda e versatile capace di abbracciare blues e swing con naturalezza, è da anni dedicata a intrecciare passato e presente, portando al pubblico contemporaneo la freschezza senza tempo del repertorio tradizionale afroamericano.
Questa volta, però, la sfida è ancora più ambiziosa: rendere omaggio a figure come Bessie Smith, Ma Rainey, Ethel Waters, Alberta Hunter e tante altre interpreti che, pur avendo inciso profondamente sullo sviluppo del jazz, sono spesso rimaste ai margini delle celebrazioni ufficiali della sua storia.
A darle man forte c’è Colin Hancock, giovane musicologo e musicista, appassionato di filologia sonora. Hancock ha dedicato anni a studiare e ricostruire gli stili e le tecniche di registrazione degli anni Venti e Trenta, portando nei concerti e in studio una cura quasi artigianale per il dettaglio. La sua idea di “restaurazione vivente” va ben oltre la semplice nostalgia: significa ricreare le condizioni, le atmosfere e persino le imperfezioni che davano vita a quella musica, senza mai trasformarla in museo, ma riportandola a respirare davanti al pubblico di oggi.
Il risultato è un album che fonde autenticità storica ed energia contemporanea. Cat & The Hounds, pubblicato da Turtle Bay Records il 15 agosto, è nato da un incontro informale nel 2023 e raccoglie anche l’eredità di un progetto che avrebbe dovuto debuttare al Newport Jazz Festival 2020, cancellato a causa della pandemia. Attorno a Russell e Hancock si muove un ensemble vivace e variegato: Evan Christopher al clarinetto, Jerron Paxton al banjo e all’armonica, Dion Tucker al trombone, Jon Thomas al pianoforte stride, Ahmad Johnson alla batteria, Kerry Lewis alla tuba, con la partecipazione di ospiti come Vince Giordano al sax basso.
La presentazione newyorkese al Birdland ha dato prova di quanto questo progetto non sia solo un omaggio, ma un vero e proprio atto di restituzione culturale. Sul palco, Russell ha saputo incarnare l’anima delle grandi cantanti del primo jazz, con la sua inconfondibile eleganza vocale, mentre la band ha ricreato il tessuto sonoro di un’epoca lontana, riportandola al presente con freschezza e vigore.
L’album e i concerti legati al progetto rappresentano un invito a guardare indietro non con nostalgia, ma con gratitudine, riconoscendo il ruolo delle pioniere che hanno dato forma a una delle espressioni musicali più vitali del Novecento. Con Cat & The Hounds, Catherine Russell e Colin Hancock offrono al pubblico un ponte ideale tra la memoria storica e l’ascolto contemporaneo, dimostrando che la voce delle grandi jazzwomen non smette di parlare, insegnare ed emozionare.

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