Questo è accaduto alcuni anni fa quando Michele Francesconi (Faenza, 1975) ha chiesto a Marco Ponchiroli, Stefano Travaglini e Luca Dell'Anna – tutti, come lui, rinomati pianisti jazz italiani – di scrivere tre suite ispirate al ciclo delle stagioni.
Il progetto "Seasons" rappresenta un esperimento artistico audace e innovativo nel panorama del jazz contemporaneo. Francesconi ha dimostrato una maturità artistica straordinaria nel concepire un'opera che unisce la creatività di quattro diverse sensibilità pianistiche sotto un tema universale e poetico come quello delle stagioni.
L'originalità dell'iniziativa risiede non solo nella commissione stessa, ma anche nella capacità di Francesconi di amalgamare tre approcci compositivi diversi attraverso il suo stile pianistico maturo e personale, adattandoli alla sua sensibilità unica.
Nella poetica di Ponchiroli emerge un carattere pre-romantico che ricorda Mendelssohn nella linearità di certe melodie. I suoi cinque brani non hanno titoli ma solo indicazioni di tempo, come accade solitamente nella musica classica. Questa scelta stilistica conferisce alle composizioni un'eleganza formale che si sposa perfettamente con l'approccio colto e raffinato del progetto.
Nella musica composta da Travaglini predominano i colori scuri e il linguaggio armonico è più complesso. Questa dimensione più introspettiva e sofisticata aggiunge profondità emotiva all'intero ciclo, creando contrasti dinamici che arricchiscono l'esperienza d'ascolto.
La terza suite in ordine di ascolto, composta da Dell'Anna, si sviluppa in diverse aree che riconducono idealmente ai quattro elementi primari: fuoco, aria, acqua e terra. Questa dimensione elementale conferisce al progetto una connessione profonda con le forze naturali che governano il ciclo delle stagioni.
Il progetto è magnificamente sostenuto da una sezione ritmica solida e affiatata, al tempo stesso fantasiosa e creativa, formata dal contrabbassista bresciano Giulio Corini e dal batterista friulano Luca Colussi. La loro interpretazione non si limita al semplice accompagnamento, ma diventa parte integrante della narrazione musicale, contribuendo a creare quella coesione sonora che caratterizza l'intero album.
Dopo diverse prove di arrangiamento e l'aggiunta di parti improvvisate, il risultato è quello che si ascolta in "Seasons". Questo processo di elaborazione collettiva testimonia l'importanza della dimensione collaborativa nel jazz, dove l'improvvisazione e l'interazione tra i musicisti diventano elementi fondamentali per la realizzazione artistica finale.
"Seasons" si presenta come un'opera organica e coerente, dove la diversità degli approcci compositivi non frammenta l'esperienza d'ascolto, ma al contrario la arricchisce. Ogni stagione trova la sua voce attraverso le diverse sensibilità creative coinvolte, mentre lo stile pianistico di Francesconi funge da elemento unificante, creando un linguaggio comune che rispetta e valorizza le peculiarità di ciascun compositore.
L'album "Seasons" di Michele Francesconi rappresenta un esperimento riuscito di collaborazione artistica nel jazz contemporaneo italiano. Il progetto dimostra come la musica jazz possa ancora rinnovarsi attraverso approcci originali e coraggiosi, mantenendo al contempo le sue radici nella tradizione improvvisativa e nella ricerca armonica.
La capacità di Francesconi di coordinare e interpretare visioni musicali diverse, unendole in un progetto coerente e poetico, testimonia la sua maturità non solo come pianista, ma anche come direttore artistico capace di valorizzare il talento collettivo per creare qualcosa di unico e memorabile nel panorama del jazz italiano.

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