Questa suite estesa rappresentava non solo un traguardo artistico personale, ma anche un coraggioso manifesto sulla storia e l'esperienza degli afroamericani.
"Black, Brown and Beige" è un'opera jazz estesa scritta da Duke Ellington per il suo primo concerto alla Carnegie Hall, il 23 gennaio 1943. Racconta la storia degli afroamericani ed era il tentativo del compositore di trasformare gli atteggiamenti sulla razza ed elevare la musica americana. L'opera, della durata di circa 45 minuti, si articolava in tre movimenti che narravano cronologicamente l'esperienza del popolo nero in America.
La suite non era solo musica: era ciò che Ellington definì "un parallelo tonale", una narrazione musicale che dipingeva i neri portati in America come schiavi, che combattevano nelle guerre per conto del paese che li aveva ridotti in schiavitù, e che cercavano una nuova e migliore vita nei decenni successivi alla Guerra Civile.
- Black: Il primo movimento evocava il periodo della schiavitù, utilizzando spiritual e work songs per rappresentare la forza spirituale e la resistenza del popolo africano trapiantato in America. Le armonie riflettevano sia il dolore che la resilienza di questa esperienza.
- Brown: Il secondo movimento si concentrava sul periodo successivo alla Guerra Civile e le due guerre mondiali, esplorando il contributo degli afroamericani ai conflitti americani e la loro crescente urbanizzazione.
- Beige: Il movimento finale era un commento sui musicisti neri che aprirono nuove strade nei locali di intrattenimento di Harlem tra le due guerre mondiali. Rappresentava l'emergere di una nuova identità culturale e artistica.
L'opera fu accolta con sentimenti contrastanti. Mentre il pubblico della Carnegie Hall la accolse con entusiasmo, molti critici jazz dell'epoca furono scettici, considerandola troppo pretenzioso per il jazz o troppo "jazz" per la musica seria. Dopo una deludente risposta critica alla sua prima esecuzione nel 1943, Ellington divise la suite in sezioni più piccole per successive esecuzioni.
Duke Ellington iniziò ufficialmente a comporre "Black, Brown and Beige" nel dicembre del 1942, circa un mese prima del suo debutto alla Carnegie Hall, ma la stampa dell'epoca conferma che la rapsodia sinfonica di 45 minuti rielaborava idee e materiale da un'opera precedente.
Nel 1958, Ellington registrò una versione rivista dell'opera con la straordinaria partecipazione di Mahalia Jackson, la regina del gospel. L'album del 1958 presenta una versione rivista della suite "Black, Brown and Beige" di Ellington, che includeva arrangiamenti più accessibili e la potente voce di Jackson in alcuni brani.
"Black, Brown and Beige" rimane una pietra miliare nella storia del jazz e della musica americana. "Sta da sola nella storia del jazz", come afferma Wynton Marsalis dell'opera capolavoro di Duke Ellington. L'opera anticipava di decenni molte discussioni sul ruolo dell'arte nella rappresentazione dell'esperienza afroamericana e dimostrò che il jazz poteva essere molto più di intrattenimento: poteva essere narrazione storica, commento sociale e arte elevata.
Una suite jazz complessa e lunga scritta da un compositore nero, che riflette sull'esperienza nera, ed eseguita da musicisti neri nel 1943 nel più venerato teatro di musica classica d'America, "Black, Brown and Beige" rappresenta un momento di riferimento nella cultura musicale americana.
Dal 1943 al 1948, Ellington tenne concerti annuali alla Carnegie Hall, presentando ogni anno una nuova composizione in forma di suite ad ampio respiro, ma nessuna raggiunse mai l'ambizione e il significato storico di "Black, Brown and Beige".
Oggi, "Black, Brown and Beige" è riconosciuta come uno dei capolavori di Ellington e una delle opere più importanti nella storia del jazz americano. Continua a essere eseguita e registrata da orchestre e artisti di tutto il mondo, testimoniando la sua duratura rilevanza e potenza espressiva.
L'opera rappresenta il culmine dell'ambizione artistica di Ellington di elevare il jazz al rango di musica seria, dimostrando che questo genere musicale americano poteva raccontare storie complesse, esplorare temi profondi e competere con le forme musicali più prestigiose del mondo occidentale.

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