Cinque musicisti leggendari, ciascuno con una carriera brillante alle spalle, si unirono per dare vita a una serata in cui il jazz mostrò tutta la sua energia vitale, fatta di improvvisazione, dialogo e virtuosismo.
Il quintetto era composto da Freddie Hubbard alla tromba e al flicorno, tra i massimi esponenti dell’hard bop e della fusion; Joe Henderson, sassofonista dal suono caldo e inconfondibile, capace di fondere lirismo e complessità armonica; Ron Carter, contrabbassista dal tocco elegante e dalla straordinaria versatilità, già pilastro del celebre quintetto di Miles Davis; Tony Williams, batterista innovativo e rivoluzionario, capace di trasformare la ritmica in linguaggio autonomo; e Kenny Barron, pianista raffinato, autorevole nell’accompagnamento e poetico nei momenti solistici.
La loro esibizione fu un dialogo serrato tra tradizione e modernità. I temi classici e gli standard venivano reinventati sul momento, arricchiti da assoli fiammeggianti e da un interplay che faceva emergere non solo il talento individuale, ma soprattutto la capacità di ascolto reciproco. Hubbard e Henderson intrecciavano frasi potenti e liriche, sostenuti dal contrabbasso solido e melodico di Carter e dalla batteria vulcanica di Williams, mentre Barron offriva continui spunti armonici, cucendo insieme i diversi linguaggi con eleganza.
Il pubblico del North Sea Jazz Festival, già allora considerato uno dei più attenti e calorosi, fu testimone di un concerto che metteva in evidenza la vitalità del jazz dei primi anni Ottanta. In un periodo in cui il genere oscillava tra il recupero del bop, le aperture alla fusion e nuove sperimentazioni, il Superstar Quintet rappresentò un punto di incontro tra passato e presente, mostrando che la tradizione poteva ancora generare nuove scintille creative.
A più di quarant’anni di distanza, questa performance resta un documento prezioso, non solo per la grandezza dei musicisti coinvolti, ma per la rara alchimia che seppero creare sul palco: un equilibrio perfetto tra individualità forti e spirito collettivo, che rese il concerto del 17 luglio 1982 uno dei momenti indimenticabili nella storia del North Sea Jazz Festival.

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