Il suo nuovo vibrante album, "Stand Up!", in uscita il 17 ottobre 2025 via Analog Tone Factory, afferma questi valori in modi molteplici, unendo composizioni memorabili all'esecuzione fervente del quartetto storico di Sabbagh.
Con "Stand Up!", Sabbagh celebra più di 20 anni con il suo straordinario quartetto - il chitarrista Ben Monder, il contrabbassista Joe Martin e, al suo debutto discografico con la band, il batterista Nasheet Waits. L'album segna la prima pubblicazione del gruppo in oltre un decennio, un periodo durante il quale Sabbagh si è concentrato su collaborazioni proficue con leggende del jazz come il pianista Kenny Barron ("Vintage") e il compianto batterista Al Foster ("Heart").
Ma perché questa lunga pausa? Come spiega lo stesso sassofonista: "Molto della mia musica jazz preferita è stata creata da band che lavoravano insieme. I primi e secondi quintetti di Miles Davis, il quartetto di John Coltrane, il trio di Bill Evans, Lovano/Frisell/Motian – quelle sono vere band. Parte di quello che le rendeva così grandi era il fatto che suonavano insieme con una certa frequenza".
"Stand Up!" è stato registrato dal vivo su nastro analogico e pubblicato sulla neonata etichetta dello stesso sassofonista, Analog Tone Factory. Questa scelta non è casuale: rappresenta la filosofia artistica di Sabbagh, che privilegia l'autenticità dell'esecuzione e il calore del suono analogico rispetto alle facilità della tecnologia digitale.
L'album sarà disponibile in vari formati: LP AAA 180g (pressatura one-step e pressatura standard), reel-to-reel e CD, tutti disponibili tramite analogtonefactory.com, oltre alla versione digitale 24 bit / 192k. Questa varietà di formati dimostra l'attenzione di Sabbagh per i diversi tipi di ascoltatori e la sua volontà di offrire la migliore esperienza d'ascolto possibile.
Il titolo "Stand Up!" non è solo una dichiarazione musicale, ma anche un manifesto artistico e sociale. In un'epoca in cui l'industria musicale spinge spesso verso compromessi commerciali, Sabbagh sceglie di "alzarsi in piedi" per i suoi principi: l'autenticità dell'espressione, la profondità compositiva, e l'importanza delle relazioni musicali durature.
Come conferma Ben Monder: "È davvero piacevole suonare con questa band, lo è sempre stato, e lo è ancora. Nel contesto della registrazione e nel cercare di suonare in modo che risulti fresco nonostante si sia in studio, cosa non facile da fare, avere persone che conosci davvero bene e di cui ti puoi fidare è fondamentale".
La lunga gestazione di questo progetto ha permesso ai musicisti di sviluppare una comprensione musicale che va oltre la tecnica: è diventata una vera e propria telepatia sonora, dove ogni membro del gruppo sa istintivamente cosa aspettarsi dagli altri.
"Stand Up!" arriva in un momento cruciale per il jazz contemporaneo, quando il genere sta ridefinendo i propri confini e le proprie possibilità espressive. Il lavoro di Sabbagh dimostra che è possibile mantenere le radici nella tradizione jazzistica abbracciando al contempo influenze moderne e contemporanee.
L'album rappresenta anche un esempio di come gli artisti possano prendere il controllo creativo del proprio lavoro attraverso etichette indipendenti e approcci produttivi non convenzionali. Analog Tone Factory non è solo un'etichetta, ma un manifesto per un modo diverso di fare musica nel XXI secolo.

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