Diretto da Sam Pollard e Ben Shapiro, il film è il risultato di oltre vent’anni di lavoro, costruito grazie a una ricca raccolta di interviste, materiali d’archivio, fotografie e filmati familiari. Ne emerge una figura complessa: artista geniale, innovatore instancabile, padre affettuoso, uomo elegante, ma anche rigoroso e a tratti severo nel ruolo di bandleader.
Attraverso un racconto che intreccia vita personale e carriera artistica, il documentario segue il percorso di Roach fin dagli anni giovanili, mettendo in luce il suo ruolo chiave nello sviluppo del bebop accanto a leggende come Charlie Parker e Clifford Brown. Ma l’aspetto più affascinante è il modo in cui la musica, per Roach, si intreccia sempre all’impegno civile.
Non era solo un virtuoso dello strumento: era un artista consapevole, profondamente coinvolto nella lotta contro le ingiustizie razziali. Lo testimonia la sua celebre affermazione secondo cui la musica può essere un’arma per combattere l’inhumanità dell’uomo verso l’uomo. La Freedom Now Suite, scritta insieme alla cantante Abbey Lincoln, con cui ebbe anche una intensa relazione personale, rappresenta uno dei momenti più forti di questo impegno politico attraverso il linguaggio del jazz.









































