Non è la prima volta che i due si incontrano su un palco: già nel 2005 con The Battle: Live at Smoke e poi nel 2012 con Friendly Fire, Alexander e Herring avevano dimostrato quanto possa essere creativo e avvincente il dialogo tra due personalità forti del jazz moderno. Ma con Split Decision il gioco si fa ancora più maturo, intenso e raffinato.
Il titolo, “Decisione condivisa”, evoca un verdetto da match pugilistico, ma in realtà il disco è molto più di una sfida. È una conversazione profonda, dove i due sassofoni – uno tenore (Alexander), l’altro contralto (Herring) – si rincorrono, si inseguono e si sorpassano, senza mai cadere nella competizione sterile. Al contrario, ciò che emerge è un rispetto reciproco, una conoscenza profonda del linguaggio jazzistico, e una gioia palpabile nel fare musica insieme.
Accompagnati da un trio ritmico di altissimo livello – Mike LeDonne al piano, John Webber al contrabbasso e Lewis Nash alla batteria – i due leader si muovono con sicurezza nel territorio del modern hard bop, offrendo brani energici e coinvolgenti, ma anche momenti lirici e più introspettivi. La registrazione dal vivo aggiunge quel tocco in più: si sente l’atmosfera del club, il respiro del pubblico, l’urgenza e la libertà tipiche dell’improvvisazione sul momento.
Ciò che colpisce, ascoltando Split Decision, è l’equilibrio perfetto tra tradizione e personalità. Eric Alexander, con il suo suono profondo e vellutato, ricorda i grandi del tenore come Dexter Gordon o George Coleman, ma con un fraseggio sempre lucidissimo. Vincent Herring, dal canto suo, ha un tono acceso, vivace, che richiama l’eredità di Cannonball Adderley, e uno swing che sembra scorrere nelle vene.
Insieme, costruiscono un repertorio solido, pieno di passaggi intensi, dove i temi si aprono spesso a lunghe sezioni improvvisate, sempre coese e coinvolgenti. L’intesa è evidente, come se ogni frase dell’uno stimolasse una risposta immediata e naturale dell’altro.
In un’epoca in cui molta produzione jazzistica tende alla perfezione levigata da studio, Split Decision è una boccata d’aria fresca: suona vivo, urgente, vero. È jazz di club, di palcoscenico, di respiro collettivo. Un album che non solo celebra l’arte dell’improvvisazione, ma anche il valore del dialogo musicale tra pari.

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