Il progetto si ispira al concetto di “umwelt“, parola tedesca che corrisponde ad “ambiente”, ma significa letteralmente “mondo circostante”, del biologo Jakob Uexküll, che indica l’universo soggettivo di ogni organismo e la sua percezione e interazione con il mondo circostante, in base al quale ogni organismo non solo abita un ambiente, ma lo plasma e lo trasforma costantemente attraverso la sua esperienza; la musica diventa così un mezzo per esplorare nuove possibilità di comunicazione, ascolto e interazione con l’altro, trascendendo il confine tra umano e non umano.
L’incontro tra il contrabbasso di Centasso, la voce e l’oud della giovanissima Sarra Douik, il sassofono e il clarinetto basso di Manuel Caliumi e l’elettronica di Riccardo Sellan dà vita a un intenso intreccio sonoro ricco di atmosfere oniriche, in bilico tra meticolosa composizione e libera improvvisazione.
Il contrasto tra il calore degli strumenti acustici e la loro manipolazione elettronica crea un gioco dinamico tra tensione e leggerezza. I toni profondi e viscerali del contrabbasso e del clarinetto basso si fondono con le frequenze più brillanti dell’oud e della voce, generando un dialogo trasformativo con le texture sintetiche dell’elettronica. Gli strumenti trasformano reciprocamente i suoni in un accattivante scambio di rimandi, reso ancora più multidimensionale dall’elettronica. Le manipolazioni artificiali oscillano tra tentativi di imitare la voce umana e momenti in cui cercano di sopraffarla o distorcerla, creando una tensione sonora che mette in discussione l’essenza stessa del suono.
I testi delle canzoni, cantati in inglese, arabo e in lingue inventate, conferiscono una voce quasi disumanizzata al tema trattato: evocano ninne nanne inquietanti in un mondo devastato dall’umanità, parlano delle ombre proiettate dai pianeti in collisione e sussurrano di deserti che abbandonano il vuoto per risvegliarsi alla vita. La musica si caratterizza per una scrittura fluida e ipnotica, esplorando temi legati alla memoria e all’identità.
Un album che attinge agli elementi più accattivanti del jazz contemporaneo, della musica elettronica sperimentale, dell’avanguardia, del pop e delle tradizioni mediterranee, svelandosi attraverso l’atto stesso della performance. I musicisti rispondono e si adattano in tempo reale, costruendo un paesaggio sonoro in continua evoluzione che crea un’esperienza immersiva, dove il suono diventa sia uno spazio di incontro che un continuo processo di trasformazione.
Ogni essere vivente è immerso nel proprio umwelt, un universo sensoriale unico, fatto di percezioni, significati e risonanze e questo disco nasce proprio dall’incontro di mondi percettivi diversi, intrecciati attraverso il suono.
“Um/Welt” è più di un semplice album, è un progetto di ricerca musicale sviluppato con il supporto del Centro di produzione WeStart di Novara Jazz; Marco inoltre è tra i protagonisti dell’edizione 2025 di Nuova Generazione Jazz, che gli permetterà di presentare il lavoro svolto con il suo gruppo in prestigiosi festival nazionali e internazionali.

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