Con la direzione artistica di Patrizia Messina e Valentino Saliola, il festival cresce anno dopo anno, consolidandosi come uno degli appuntamenti più significativi del panorama jazz romano. Tre giorni intensi di musica, parole, performance artistiche e ricordi, in un contesto storico e simbolico: a pochi passi dalla casa natale di Massimo Urbani e nel cuore di un importante progetto di rigenerazione urbana del Municipio.
Alle 21:30 salirà sul palco il Maurizio Urbani Quintet, che reinterpreterà lo spirito musicale del fratello Massimo con un gruppo che unisce esperienza e freschezza: Max De Lucia (batteria), Stefano Sabatini (pianoforte), Enrico Mianulli (contrabbasso). Ospiti speciali della serata saranno gli Indaco, con una performance in chiave etno-jazz per celebrare oltre trent’anni di carriera.
Alle 20:20 spazio al duo Martha Deribe – Simone Maggio, che presenterà Sacred Times, un viaggio musicale spirituale che intende creare una connessione profonda con il pubblico. Alle 21:30, Massimo Wertmüller introdurrà un suo progetto artistico per poi lasciare spazio al concerto delle 22:00: il quartetto di Pasquale Innarella, che con Parrini, Bolognesi e Baron porterà in scena un jazz ispirato alla New Thing, tra afro-jazz, improvvisazione collettiva e omaggi a Ornette Coleman, Charlie Haden e Don Cherry.
Chiuderà la serata lo spettacolo di hip-hop della Unity Dance School con il DJ Wally, per un gran finale tra groove e movimento.
Alle 19:00, la I Music School di Roma presenterà Young Vibes, un ensemble di giovani musicisti under 16. A seguire, alle 20:30, il Cesare Panizzi Trio porterà in scena It’s Been a Blessing, un progetto nato tra New York e l’Emilia, tra eleganza e modernità, con Giuseppe Cucchiara al contrabbasso e Gianluca Vescovini alla batteria.
Ospite d’eccezione della serata sarà Claudio “Greg” Gregori (ore 21:30), che regalerà al pubblico momenti di comicità con i suoi sketch iconici. A concludere il festival, alle 22:00, l’Andrea Zanchi Quartet con lo spettacolo Gocce di Cuba – Viaggio tra musiche e parole: un omaggio alla cultura musicale cubana, tra cha cha cha, bolero, rumba e latin jazz.
“Un programma di altissimo livello – aggiunge Pino Acquafredda, Presidente della Commissione Cultura – che conferma il festival come una tradizione consolidata, nel ricordo di Massimo Urbani e del suo sax immortale”.
Le serate saranno presentate dallo storico del jazz Vincenzo Martorella, con live painting a cura di Aka Boris Akeem Aka.
Ingresso gratuito, emozioni garantite: il Festival Jazz Monte Mario “Massimo Urbani” si conferma come un evento imperdibile, capace di unire generazioni, linguaggi musicali e comunità, in nome di un artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia del jazz italiano. (Fonte Jazzitalia)

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