Francesco Zampini è stato definito “uno dei talenti più fulgidi della nuova generazione di jazzisti italiani” (Italia Jazz).
Negli ultimi anni si è esibito in USA, Europa, Russia e Asia collaborando con artisti di calibro internazionale: Shai Maestro, Aaron Parks, Alex Sipiagin, Dick Oatts, Darcy James Argue, Ben van Gelder, Fabrizio Bosso, Pietro Tonolo, Scott Hamilton, Alessandro Lanzoni, Emanuele Cisi, Giovanni Falzone, Roberto Tarenzi, Stefano Cantini, Raffaello Pareti, Walter Paoli, Dario Cecchini, Duccio Bertini, Fabio Morgera, Jesper Bodilsen, Nico Gori, Ares Tavolazzi ed Umberto Fiorentino.
Da tre anni è docente presso la Scuola di Musica di Fiesole, che da oltre quarant’anni rappresenta un punto di riferimento internazionale.
Zampini ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali, sempre ottenendo risultati notevoli. Infatti, nel 2016 ha vinto il secondo premio come "Miglior solista" all'interno del concorso "Premio Chicco Bettinardi". Nello stesso anno è stato ammesso alle finali all'interno del "Vittoria Jazz Festival" ed il "Premio Marco Tamburini". Nel 2018 ha vinto il primo premio al concorso nazionale per chitarristi "Davide Lufrano Chaves”. A dicembre 2019 è stato selezionato come unico semifinalista italiano per il prestigioso International Guitar Competition (ex
Monk Competition), concorso promosso dall’Herbie Hancock Institute of Jazz, a Washington DC. A dicembre 2020 figura tra i vincitori del bando Nuove Generazioni Jazz 2021 (Mibact e I-jazz) con il suo gruppo, nonché tra i vincitori dell’Olimpico Jazz Contest 2023 (Vicenza Jazz Festival).
La collaborazione con Jeff Ballard, uno dei batteristi più rinomati a livello internazionale, nasce a Firenze nell’autunno del 2022, anche grazie alla partecipazione del giovane contrabbassista Michelangelo Scandroglio, già conosciuto e apprezzato in Italia e Europa.
Il repertorio è interamente composto da brani originali di Francesco Zampini, che negli anni si è sempre distinto per le sue composizioni fortemente ancorate alla tradizione del jazz ma con uno sguardo alle sonorità più moderne.
Proprio riguardo il suo secondo album Unknown Path scrive Musica Jazz: “L’opera seconda del ventisettenne pratese rappresenta un’autentica sorpresa; un disco di alto profilo che conferma la sua intelligenza come chitarrista, compositore e band leader.”
Continua il trombettista Alex Sipiagin: “his musicianship would equal some of the best musicians in New York. He is definitely one of the best European musicians to work with, talented and humble.”
Il sassofonista Emanuele Cisi: “Il suo solismo profondo ed elegante, la sua raffinatezza armonica ed il suo controllo strumentale di altissimo livello sono dimostrazione di grande intelligenza musicale. Ascoltando i suoi precedenti lavori discografici si denota anche il suo talento come compositore. Nel futuro del jazz italiano c’è molta roba buona. Francesco Zampini è certamente una di queste.”

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