La formula è semplice ma efficace: tre serate, tre proposte musicali diverse, tutte accomunate dalla qualità e dalla passione per il jazz. Il tutto in un contesto che sa di comunità, di vicinanza, dove il pubblico non è semplice spettatore ma diventa parte integrante di un'esperienza condivisa.
Si inizia sabato 6 settembre al Cascinetto di via Mascagni con il Joe Magnarelli Set, una formazione internazionale che promette di far viaggiare il pubblico attraverso i suoni del jazz più autentico. Joe Magnarelli alla tromba guiderà un quintetto di musicisti di alta levatura: Luca Cortobbesi al sax tenore, J.J. Fraser al pianoforte, Giuliano Dolloppo al contrabbasso e Michele Cerain alla batteria. È il tipo di formazione che sa come far vibrare le corde dell'anima, quella che unisce tecnica sopraffina e capacità comunicativa in un equilibrio perfetto.
Venerdì 12 settembre, sempre al Cascinetto, sarà la volta di un progetto particolare: "Viaggio nel jazz tra musica e parola" con Roberto Manzolini al sax, Elia Porfido alla chitarra e Matteo Vertua alla tromba. Non è un caso che Vertua, oltre ad essere uno dei protagonisti di questa serata, sia anche il direttore artistico della rassegna. La sua visione musicale, maturata negli anni, sa come creare ponti tra tradizione e innovazione, tra il jazz che fu e quello che sarà. Il dialogo tra musica e parola è uno dei territori più affascinanti dell'espressione artistica, dove il suono si fa racconto e la melodia diventa narrazione.
La chiusura è affidata a un evento speciale: domenica 28 settembre, la Civica Jazz Orchestra insieme a Paolo Tomelleri renderà omaggio a uno dei giganti del jazz, Count Basie. L'appuntamento si sposta all'Auditorium delle Scuole Medie di via Volta, una location che permetterà di accogliere la dimensione orchestrale del progetto. Count Basie non è solo un nome nella storia del jazz, è un'idea di swing, una concezione del ritmo che ha influenzato generazioni di musicisti. Sentire la sua musica rivivere attraverso l'interpretazione di una big band è sempre un'emozione intensa, che ci ricorda come il jazz sia una lingua universale capace di parlare a tutte le generazioni.
Quello che colpisce di "Stezzano sotto le stelle del Jazz" non è solo la qualità musicale degli appuntamenti, ma anche lo spirito che anima l'iniziativa. In un'epoca in cui spesso la cultura viene vista come un lusso per pochi, questo festival dimostra il contrario: l'ingresso è gratuito, perché la musica di qualità deve essere accessibile a tutti. È una scelta coraggiosa e significativa, che parla di una comunità che crede nel valore della cultura come bene comune.
Il Comune di Stezzano, finanziando questi eventi, fa una dichiarazione precisa: investire nella cultura significa investire nelle persone, creare momenti di condivisione e bellezza che arricchiscono la vita di tutti. E poi c'è quel dettaglio che dice molto sulla cura organizzativa: in caso di maltempo, i concerti si sposteranno al Palazzetto dello Sport. Perché quando c'è passione vera, non ci si arrende mai, si trova sempre una soluzione.
La bellezza di questa rassegna sta anche nella sua capacità di parlare a pubblici diversi. Chi conosce già il jazz troverà proposte di livello internazionale, interpretazioni raffinate e musicisti di prima qualità. Chi invece si avvicina per la prima volta a questo genere musicale scoprirà un mondo fatto di improvvisazione e libertà espressiva, di dialoghi musicali e momenti di pura emozione.
Le serate iniziano alle 21:00.

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