Il brano, parte del nuovo progetto intitolato Songbook, segna un momento importante nella carriera di Barron: per la prima volta il pianista esplora la propria musica con testi e voci, grazie alla collaborazione con l’autrice Janice Jarrett. In questo contesto Salvant offre una performance che unisce profondità espressiva e capacità narrativa, confermando il suo ruolo di interprete unica nel panorama attuale.
Nata a Miami da madre francese e padre haitiano, Cécile McLorin Salvant è oggi considerata una delle voci più autorevoli e originali del jazz moderno. Vincitrice di più Grammy Awards e del prestigioso MacArthur Fellowship, si è distinta per la capacità di coniugare tradizione e innovazione, esplorando repertori che spaziano dallo swing al cabaret, fino alla canzone francese e afroamericana. La sua interpretazione non si limita al canto: ogni brano diventa per lei un racconto teatrale, ricco di sfumature emotive e di intensità drammatica.
Ad affiancare Barron in questo percorso ci sono due musicisti di straordinario spessore: Kiyoshi Kitagawa al contrabbasso e Johnathan Blake alla batteria. Con questa formazione Barron lavora da oltre un decennio, consolidando un interplay che è diventato uno dei più riconosciuti nel panorama jazz contemporaneo. Kitagawa, con il suo suono caldo e preciso, offre una base armonica essenziale, mentre Blake, tra i batteristi più richiesti della scena attuale, arricchisce il dialogo con energia, dinamica e grande sensibilità ritmica. Il trio rappresenta oggi una delle espressioni più raffinate del jazz moderno, capace di unire tradizione e libertà improvvisativa.
Song for Abdullah fa parte dell’album Songbook, in uscita il 14 novembre 2025 per Artwork Records. Si tratta di un progetto ambizioso che raccoglie tredici composizioni originali di Barron reinterpretate con i testi di Jarrett e affidate a un gruppo di voci tra le più rappresentative del jazz contemporaneo, da Kurt Elling ad Ann Hampton Callaway, Catherine Russell, fino a talenti emergenti come Kavita Shah ed Ekep Nkwelle.
All’interno della scaletta, Song for Abdullah si inserisce accanto ad altre pagine raffinate come Thoughts and Dreams e Sunshower, anch’esse interpretate da Salvant. La fusione tra la scrittura di Barron e la vocalità magnetica della cantante crea un’esperienza musicale che supera l’ascolto e si avvicina alla narrazione emotiva, restituendo un quadro poetico di grande intensità.

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