Larry Goldings - I Will

Per oltre trent'anni, Larry Goldings è stato acclamato come uno dei più grandi organisti jazz della sua generazione, una premessa resa ancora più evidente dal continuo successo del suo storico trio d'organo con il chitarrista Peter Bernstein e il batterista Bill Stewart. 

Tuttavia, i brillanti riconoscimenti per la sua abilità nell'organo hanno forse accecato il pubblico amante del jazz, rendendolo inconsapevole del talento altrettanto sorprendente e singolare di Goldings al pianoforte, al di là di coloro che hanno avuto la fortuna di assistere a un concerto dal vivo a Los Angeles (la sua città natale dal 2001). 

Per fortuna, Goldings sta affrontando questo squilibrio di percezione con una rarità per lui: un album dal vivo per trio con pianoforte, il suo primo in tutti questi anni da musicista professionista. I Will vede Goldings al pianoforte, Karl McComas-Reichl al basso e Christian Euman alla batteria, tre dei più creativi musicisti di sezione ritmica di Los Angeles.

Una sera di ottobre del 2023, questo nuovo trio debuttò al Sam First, l'intima sala d'ascolto vicino all'aeroporto di Los Angeles, nota per la sua atmosfera accogliente, da salotto, e per il suono cristallino di livello audiofilo. Tornarono la primavera successiva per un bis, ed entrambe le serate furono registrate utilizzando l'impianto di registrazione analogico-digitale all'avanguardia di Sam First. Tuttavia, fu solo dopo aver ascoltato i risultati che Goldings decise di realizzare un album.

Il fatto che l'album sia un live lo contestualizza con altre registrazioni di trii per pianoforte di rilievo – Oscar Peterson, Bill Evans, Chick Corea, Keith Jarrett, Fred Hersch (cugino di terzo grado di Goldings), Brad Mehldau, e altri – e la brillante performance del trio di Goldings invita e merita paragoni così elevati. Per Goldings, questo album non è solo una proclamazione della sua abilità pianistica, ma anche una sorta di resa dei conti (o riconciliazione) per lui come pianista. Sono passati 27 anni da quando pubblicò il suo primo album in trio con pianoforte, "Awareness", con il bassista Larry Grenadier e il grande Paul Motian alla batteria, dopo che Goldings era già noto come organista.

Un brano simbolo di quel primo album, l'evergreen di Gershwin "Embraceable You", era eseguito in rubato completo, fuori tempo e molto aperto armonicamente. È come una capsula del tempo ascoltare lo stesso brano e arrangiamento ripreso tanti anni dopo, in "I Will". Il materiale di Goldings presente in I Will riflette certamente un approccio populista al suo eclettismo artistico, dal blues originale e spigoloso "Roach" (ispirato alla composizione del batterista Max Roach, "Driva'man") e dal suo brano fiabesco sul viaggio dell'eroe, "Sing Song", al tradizionale e hard-swinging "It Ain't Necessarily So", un altro classico di Gershwin. 

Il trio si muove anche nel groove, sia attraverso l'estroversa clave afro-latina di "Mambo Inn" di Mario Bauzá, sia attraverso l'introspettivo ritmo folk-rock di "Jesus Was a Cross Maker" di Judee Sill. Al contrario, le ballate fluttuano su sospensioni temporali e di fede; in "Embraceable You", e in "I Will" di Paul McCartney e "Somewhere" da West Side Story, il capolavoro di Leonard Bernstein che ha registrato molti anni fa in modo simile con il chitarrista Jim Hall.

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