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| Dbeck03, CC BY-SA 4.0 |
Nato il 25 luglio 1970 a Shreveport, Louisiana, Blade rappresenta una figura unica nel jazz moderno, capace di fondere la tradizione gospel delle sue origini con un approccio innovativo e profondamente lirico alla batteria.
Figlio di Brady L. Blade, pastore di Shreveport per 22 anni, Brian ha i primi contatti con la musica tramite il gospel. La sua formazione musicale inizia in modo particolare: all'età di nove anni inizia lo studio del violino che però lascia in favore della batteria, influenzato dal fratello maggiore Brady Blade Jr., anch'egli batterista.
Fu allievo di Dorsey Summerfield Jr. durante le high school, periodo nel quale inizia ad ascoltare e ad appassionarsi al jazz. Arrivato ai 18 anni, Blade si trasferisce a New Orleans per approfondire i suoi studi musicali, immergendosi nella ricca tradizione jazzistica della città.
La carriera di Blade decolla nei primi anni '90 quando entra a far parte del rinomato quartetto del sassofonista Wayne Shorter. Wayne Shorter non si riposò mai sugli allori suoi o di chiunque altro, così quando all'inizio di questo secolo convocò il suo grande quartetto della fase finale con il pianista Danilo Pérez, il bassista John Patitucci e il batterista Brian Blade, diede vita a una delle formazioni più innovative del jazz contemporaneo.
Il suo talento eccezionale lo ha reso uno dei sideman più ricercati della scena internazionale, collaborando con artisti del calibro di Joni Mitchell, Bob Dylan, Emmylou Harris, Daniel Lanois e molti altri, sia nel jazz che in altri generi musicali.
Nel 1997 Blade forma The Fellowship Band con il pianista e compositore Jon Cowherd. I membri della band sono i sassofonisti Myron Walden e Melvin Butler, il bassista Christopher Thomas e il chitarrista Kurt Rosenwinkel. Questa formazione rappresenta il veicolo principale per esprimere la sua visione compositiva, caratterizzata da melodie profonde e arrangiamenti che spaziano dal jazz al folk, dal gospel alla world music.
Brian Blade, vincitore di due Grammy Award, è stato nominato Artist-in-Residence per il Detroit Jazz Festival 2024. Questo riconoscimento testimonia il rispetto e l'ammirazione che il mondo del jazz nutre per la sua arte.
Rinomato session man, è anche compositore e cantautore, dimostrando una versatilità artistica che va ben oltre la semplice esecuzione strumentale. La sua capacità di creare atmosfere uniche e di supportare con sensibilità estrema i musicisti con cui collabora lo ha reso una figura indispensabile nel jazz contemporaneo.
Brian Blade ha rivoluzionato l'approccio alla batteria nel jazz contemporaneo, sviluppando un linguaggio personale che privilegia la musicalità rispetto alla virtuosità fine a se stessa. Il suo tocco delicato, la precisione ritmica e la capacità di creare paesaggi sonori attraverso l'uso sapiente di spazzole e bacchette lo hanno reso immediatamente riconoscibile.
La sua estetica sonora, profondamente influenzata dalle sue radici gospel e dalla spiritualità, ha aperto nuove strade espressive per la batteria jazz, ispirando una generazione di musicisti che vedono in lui un punto di riferimento fondamentale.
A 55 anni, Brian Blade continua a essere una forza creativa inesauribile nel panorama musicale internazionale. Il suo contributo al jazz contemporaneo va ben oltre la tecnica strumentale: ha saputo infondere nella sua musica una profondità emotiva e spirituale che tocca l'anima degli ascoltatori.
Buon compleanno, Maestro Blade. La sua musica continua a essere fonte di ispirazione per musicisti e appassionati di tutto il mondo, confermando che il jazz, nelle sue mani sensibili, è davvero un linguaggio universale capace di unire tradizione e innovazione in una sintesi perfetta.

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