È proprio in questo tempio del jazz che il pianista David Kikoski ha registrato il suo nuovo album "Weekend at Smalls", in uscita il 26 settembre 2025 per la Cellar Music Group.
David Kikoski non è certo un nome nuovo sulla scena jazzistica. Nominato al Grammy e riconosciuto per il suo approccio post-bop e la sua fluency straight-ahead, il pianista vanta collaborazioni con giganti del calibro di Roy Haynes, Michael e Randy Brecker, e la Mingus Big Band - quest'ultima gli è valsa un Grammy nel 2011 per "Live at the Jazz Standard".
Non è un caso che il compianto Chick Corea abbia detto di lui: "Il brillante suonare di David Kikoski è semplicemente straordinario. Il suo modo di suonare è scintillante". Anche Roy Haynes ha riconosciuto le sue qualità: "Dave ha così tanto feeling. Può suonare qualsiasi cosa. Dipendo da lui per così tante cose".
L'album nasce da due serate live e una sessione del lunedì davanti a un piccolo pubblico, registrate nell'autunno 2024. Kikoski è affiancato dal bassista Joe Martin, dal batterista Billy Hart e dal guest d'onore Randy Brecker alla tromba. Una formazione che, pur non avendo mai suonato insieme come quartetto, ha dimostrato un'alchimia immediata.
"Siamo tutti vecchi amici - musicalmente e personalmente - quindi è sembrato completamente naturale, come indossare un paio di scarpe da ginnastica comode", spiega Kikoski. E si sente: la naturalezza e la complicità traspaiono da ogni traccia dell'album.
Il repertorio di "Weekend at Smalls" è un perfetto equilibrio tra composizioni originali, contrafacts e standard. Si apre con "Winney's Garden", un contrafact basato sugli accordi di "Sweet Georgia Brown", che permette di sentire Randy Brecker in una veste straight-ahead più rara rispetto alle sue performance con i Brecker Brothers.
Particolarmente significativa è "Shadow", un originale di Kikoski del 1994 che Billy Hart aveva sentito alla radio e deciso di reinterpretare anni fa. "Pensavo sarebbe stato fantastico rifarlo, e Randy non l'aveva mai suonata prima", racconta il pianista. "Gli accordi sono un po' più contemporanei e modali, e Randy la suona magnificamente".
L'album include anche omagi ai grandi maestri. "There's a Mingus a Monk Us" è un pezzo originariamente inciso da Randy Brecker nel 1986, scritto immaginando cosa sarebbe successo se Thelonious Monk e Charles Mingus avessero collaborato a una composizione. Non manca nemmeno "Straight, No Chaser" dello stesso Monk, interpretato con grande libertà e rispettando tutto il cromatismo caratteristico del genio del piano.
"Presage", che chiude idealmente un cerchio, riprende il titolo dell'album di debutto di Kikoski del 1989, registrato con Eddie Gomez e Al Foster durante un tour con Roy Haynes in Francia.
Per Kikoski, registrare al Smalls ha un significato particolare. Il suo rapporto con il locale e il proprietario Spike Wilner risale agli esordi, quando partecipava alle jam session prima di diventare un habitué del palco. "Spike ha iniziato a offrirmi ingaggi, cosa che ho davvero apprezzato", ricorda. "Molte delle migliori band di New York suonano lì, ed ero felice di farne parte - sia come leader che come sideman".
Il pianista vede nel Mezzrow - il locale "piano bar" che Wilner ha aperto nel 2014 dall'altra parte della Seventh Avenue - il successore spirituale del leggendario Bradley's, per quella stessa atmosfera intima centrata sul pianoforte.
"Weekend at Smalls" è molto più di un semplice album live. È la testimonianza di decenni di amicizie e collaborazioni musicali, di una scena jazz newyorchese che continua a rinnovarsi pur mantenendo salde le sue radici. Come conclude lo stesso Kikoski: "Significa tutto per me. Aggiungere Randy come ospite speciale è stato un onore, perché lavoro con la sua band da sempre. Era la combinazione perfetta - un grande documento di un fantastico weekend suonando con i miei musicisti preferiti".

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