Shaw è stato attivo come sideman, esibendosi brillantemente con il vibrafonista Stefon Harris e nel Quartet di Dave Holland, ma sono passati 13 anni dall'ultima registrazione come leader del "soulful 47enne sassofonista contralto".
L'album è stato pubblicato l'11 luglio 2025 su Changu Records, segnando un momento significativo nella carriera di questo artista riconosciuto come "una voce essenziale della sua generazione".
"Painter of the Invisible" è definito come "una bestia di bella narrativa che vale l'attesa" e presenta "un programma riflessivo e ben strutturato di 11 brani scritti dal cuore per ricordare persone e luoghi che lo hanno toccato lungo la strada". Ogni composizione serve come tributo a figure significative nella vita di Shaw, rendendo la registrazione di questi 11 brani un'esperienza altamente emotiva.
L'album presenta Shaw con un nuovo quartetto che include Lawrence Fields al piano e Rhodes, Ben Street al basso e Joe Dyson alla batteria, con ospiti Sasha Berliner al vibrafono e Lage Lund alla chitarra. Fields, Street e Dyson costituiscono la formazione principale, mentre Lund contribuisce con la chitarra sui brani #4 e #10, e Berliner aggiunge il vibrafono ai brani #6 e #11.
In "Painter of the Invisible", Shaw "dà vita sonora all'invisibile, al non detto e all'indimenticabile per coloro la cui influenza perdura oltre". Il titolo stesso suggerisce la capacità dell'artista di rendere visibile attraverso la musica ciò che normalmente sfugge alla percezione, celebrando figure che hanno lasciato un'impronta indelebile nonostante la loro "invisibilità" sociale o storica.
Nato e cresciuto a Philadelphia, Shaw è stato costantemente circondato dalla musica e ha iniziato a suonare il sassofono contralto in tenera età, immergendosi nella scena jazz locale e studiando con molti dei grandi musicisti ed educatori che la città ha storicamente prodotto. La sua carriera precedente include album come "Perspective" (2005), "Optimism" (2008), "Soundtrack of Things to Come" (2013), e più recentemente "Echoes" (2021).
Il disco arriva in un momento particolare per Shaw, che ha utilizzato il periodo pandemico per riflettere profondamente sulla sua arte e sulla società. L'album precedente "Echoes" del 2021 documentava già i suoi pensieri durante l'isolamento, ma "Painter of the Invisible" rappresenta un'evoluzione verso una dimensione più collettiva e celebrativa.
"Painter of the Invisible" si presenta come un'opera matura e necessaria, dove Shaw dimostra che il silenzio di tredici anni non è stato vuoto, ma pieno di osservazioni, riflessioni e crescita artistica. L'album conferma la sua posizione come uno dei sassofonisti più importanti della sua generazione, capace di trasformare l'invisibile in musica tangibile e profondamente emotiva.
Con questo lavoro, Shaw non solo ritorna come leader, ma afferma il suo ruolo di cronista musicale delle esperienze umane, rendendo omaggio a coloro che hanno plasmato il suo mondo artistico e personale attraverso undici composizioni che parlano direttamente al cuore dell'ascoltatore.

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