Ben Webster e Oscar Peterson - NDR Jazz Workshop 1972

Il 14 dicembre 1972, presso lo Studio II di Hannover, Germania, si è tenuto l'84° NDR Jazz Workshop, che ha immortalato un incontro musicale di straordinaria importanza storica. 

Questo evento ha riunito due giganti del jazz nordamericano: il sassofonista tenore Ben Webster e il pianista Oscar Peterson, accompagnati da una sezione ritmica d'eccezione composta da Niels-Henning Ørsted Pedersen al basso e Tony Inzalaco alla batteria.

Ben Webster si era guadagnato il soprannome di "The Brute and The Beautiful" per la sua capacità unica di alternare due stili completamente diversi. Nei brani più veloci, il suo suono era caratterizzato da una ruvidezza gutturale e potente, mentre nelle ballate si trasformava in qualcosa di caldo, morbido e talvolta sussurrato. Questo dualismo rifletteva anche la sua personalità complessa, che poteva oscillare dalla gentilezza più assoluta a comportamenti esplosivi, spesso influenzati dall'alcol.

Oscar Peterson apparteneva alla ristretta cerchia di individualisti del jazz riconoscibili in pochi secondi di ascolto. Sebbene fosse celebre per la sua tecnica mozzafiato, paragonabile solo ad Art Tatum o Martial Solal, la sua vera grandezza risiedeva nel fatto che dietro il virtuosismo si celava un poeta della tastiera, aspetto spesso messo in ombra dalla sua stessa abilità tecnica.

I due musicisti si conoscevano fin dall'inizio degli anni '50, quando Norman Granz li aveva inclusi nel suo pacchetto di all-star del JATP (Jazz at the Philharmonic). La loro collaborazione trasse particolare beneficio dal fatto che Webster non era solo un sassofonista, ma aveva anche competenze pianistiche, essendosi fatto un nome come pianista all'inizio della carriera e padroneggiando l'arte dello stride piano. Questa conoscenza reciproca degli strumenti facilitava enormemente la loro interazione musicale.

La performance del 1972 assumeva un significato particolare perché avveniva in un'epoca in cui il mondo musicale "era diventato elettrico" e il jazz rock stava vivendo il suo periodo di massimo splendore. Presentare questa coppia di veterani del jazz acustico mainstream rappresentava quindi una scelta controcorrente, che l'NDR Jazz Workshop (introdotto nel 1958) ha sempre sostenuto con la sua missione di registrare forme musicali al di fuori del mainstream o non in linea con le tendenze contemporanee.

La sezione ritmica era all'altezza delle aspettative più elevate. Niels-Henning Ørsted Pedersen era appena entrato nel trio di Peterson, essendo uno dei pochissimi bassisti capaci di eguagliarlo tecnicamente. Webster aveva già collaborato frequentemente con NHØP, dato che si era trasferito a Copenaghen a metà degli anni Sessanta. Tony Inzalaco, l'unico musicista ancora vivente di questo quartetto, lavorava già in Germania con formazioni prestigiose come la Kenny Clarke/Francy Boland Big Band e la NDR Bigband.

Il repertorio scelto per la serata mostrava "entrambi i lati" di Webster e Peterson, includendo due composizioni del sassofonista tenore e quattro brani del loro ex datore di lavoro Duke Ellington. Particolarmente significativo era "Cotton Tail", un pezzo che Ellington aveva scritto nel 1940 specificamente per mettere in risalto le qualità di Webster.

Questa registrazione rappresenta un documento di inestimabile valore storico, essendo l'ultimo incontro tra Peterson e Webster. Pochi mesi dopo il concerto di Hannover, infatti, Ben Webster sarebbe morto ad Amsterdam, rendendo questa performance il loro addio musicale.

Il CD e DVD risultanti da questa serata sono considerati una vera delizia per orecchie e occhi, non solo per l'eccellente qualità audio e la sensibilità della ripresa, ma anche per il valore documentario di un momento irripetibile nella storia del jazz. L'incontro rappresenta la sintesi perfetta tra tradizione e innovazione, mostrando come due maestri del jazz acustico potessero ancora offrire emozioni pure e autentiche in un'epoca dominata dalle sonorità elettriche. 

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