The Dream of the Blue Turtles di Sting compie 40 anni

Sting ha annunciato una celebrazione in onore del 40° anniversario del suo album di debutto da solista del 1985, The Dream Of The Blue Turtles, con l'uscita di un'edizione speciale ampliata, disponibile solo in digitale.

Quarant'anni fa, nel 1985, Sting compiva una delle scelte artistiche più coraggiose e visionarie della sua carriera. Lasciati definitivamente alle spalle i Police, il musicista inglese si lanciava in un esperimento che avrebbe cambiato per sempre la sua musica: "The Dream of the Blue Turtles", un album che rappresenta uno dei più riusciti dialoghi tra rock e jazz della storia della musica popolare.

La genesi dell'album ha inizio con un incontro apparentemente casuale. Nel gennaio 1985, Sting conosce il sassofonista Branford Marsalis: "Abbiamo legato immediatamente e abbiamo iniziato a parlare di musica. Ho detto che ero interessato a formare una band. Non ho specificato che tipo di band sarebbe stata". Ma quella conversazione avrebbe portato a una delle collaborazioni più fruttuose degli anni Ottanta.

Marsalis, figlio d'arte della dinastia musicale di New Orleans e fratello del più famoso Wynton, era già un nome rispettato nel mondo del jazz. La sua partecipazione al progetto di Sting non fu solo quella di un session man, ma di un vero e proprio co-architetto di un nuovo suono. Insieme a musicisti del calibro di Darryl Jones e Omar Hakim, Marsalis aiutò Sting a fondere "rock star" con "jazz artist".

La band che Sting assemblò per "The Dream of the Blue Turtles" era letteralmente un all-star team del jazz contemporaneo. Oltre a Branford Marsalis al sassofono, la formazione includeva Kenny Kirkland alle tastiere, Omar Hakim alla batteria e Darryl Jones al basso. Il loro curriculum collettivo leggeva come un "who's who" delle stelle del jazz, con collaborazioni con Miles Davis, Weather Report e altri giganti del genere.

Kenny Kirkland, in particolare, rappresentava la nuova generazione di pianisti jazz, capace di muoversi con naturalezza tra tradizione e innovazione. Nato nel 1955 e formatosi alla Manhattan School of Music, Kirkland aveva iniziato a suonare a sei anni, sviluppando uno stile che sarebbe diventato fondamentale per definire il sound dell'album.

Omar Hakim, batterista di fama mondiale, portava al progetto la sua esperienza con alcuni dei nomi più importanti del jazz fusion e del funk. La sua capacità di navigare tra diversi stili ritmici fu cruciale per creare quel ponte tra il rock dei Police e le nuove sonorità jazz che Sting stava esplorando.

L'album rappresentò per Sting l'abbraccio di un "suono più jazzistico" e la collaborazione con musicisti jazz come Branford Marsalis, Omar Hakim e Kenny Kirkland. Non si trattava semplicemente di aggiungere elementi jazz a canzoni rock, ma di ripensare completamente l'approccio compositivo e arrangiativo.

Il risultato fu un album che raggiunse la posizione #2 nella Billboard 200 Albums chart, dimostrando che il pubblico era pronto ad accettare questa evoluzione artistica. L'album ricevette quattro nomination ai Grammy, riconoscimento della qualità artistica dell'operazione.

"The Dream of the Blue Turtles" non fu solo un successo commerciale, ma un'opera che influenzò profondamente il panorama musicale degli anni Ottanta e oltre. L'album dimostrò che era possibile mantenere l'appeal commerciale del rock incorporando la sofisticazione armonica e ritmica del jazz.

Sting, che "è sempre stato un musicista di musicisti fin da quando imparò il jazz da figlio di lattaio a Newcastle", aveva trovato il modo perfetto per esprimere la sua formazione jazzistica in un contesto più ampio. L'esperimento funzionò così bene che molti dei musicisti coinvolti continuarono a collaborare con lui negli anni successivi.

L'edizione espansa per il 40° anniversario rappresenta un'opportunità per riscoprire un album che ha saputo anticipare i tempi. In un'epoca in cui i confini tra generi musicali sono sempre più labili, "The Dream of the Blue Turtles" appare ancora più visionario. La collaborazione tra Sting e questi maestri del jazz non fu solo un esperimento riuscito, ma un modello per future contaminazioni.

L'album resta una testimonianza di come la musica possa evolversi quando artisti di diversa estrazione si incontrano con rispetto reciproco e visione comune. Quarant'anni dopo, il sogno delle tartarughe blu continua a ispirare musicisti e appassionati, dimostrando che la vera arte non conosce confini di genere.

Per gli amanti del jazz, "The Dream of the Blue Turtles" rappresenta uno dei più riusciti tentativi di portare il linguaggio jazzistico in un contesto mainstream. Per gli appassionati di rock, è la dimostrazione che la complessità può convivere con la melodia. Per tutti, è semplicemente un grande album che continua a suonare fresco e innovativo quattro decenni dopo la sua nascita.

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