La storia di questo progetto è tanto commovente quanto musicalmente significativa. Le registrazioni provengono dall'ultimo tour del trio, presentate come "Trilogy 3" da Candid Records e Chick Corea Productions, catturando per sempre la magia di tre musicisti che avevano raggiunto una comprensione artistica quasi telepatica.
Il trio aveva già dimostrato la propria eccellenza nei due precedenti capitoli della serie "Trilogy", ma questo terzo volume assume un significato particolare: rappresenta l'ultima testimonianza registrata di Corea con questa formazione, rendendo ogni nota ancora più preziosa per gli appassionati di jazz.
"È difficile credere che Corea abbia ora 73 anni ma, se mai, non è mai stato più attivo", aveva scritto John Kelman di All About Jazz nella sua recensione dei precedenti lavori del trio. Questa osservazione si rivela profetica ascoltando Trilogy 3, dove l'energia e la creatività del pianista sembrano non conoscere limiti.
Non ci sono momenti oscuri in Trilogy 3, dal carico di energia di "Humpty Dumpty" - forse la versione più fluida e swing del brano dal suo debutto nel 1978 su "The Mad Hatter". Il trio dimostra ancora una volta quella connessione naturale che li aveva resi così speciali: McBride con la sua virtuosità al contrabbasso, Blade con il suo stile raffinato alla batteria, e Corea che orchestra il tutto con la sua genialità compositiva e improvvisativa.
La registrazione spazia dalle reinvenzioni di composizioni classiche di Corea e originali mai registrati prima, fino a una gamma di standard jazz e persino Scriabin reimmaginato. Questa varietà repertoriale dimostra la versatilità del trio e la capacità di Corea di trovare sempre nuovi angoli interpretativi per materiale già consolidato.
Questo doppio album live immortala la chimica senza pari del trio e cementa la loro eredità nella storia del jazz contemporaneo. Per chi conosce la musica di Chick Corea, Trilogy 3 rappresenta un punto d'arrivo: la sintesi di decenni di ricerca musicale, condensata in un trio che aveva raggiunto quella rara forma di comunicazione artistica dove le parole diventano superflue.
Brian Blade e Christian McBride non sono semplici accompagnatori, ma veri partner artistici che dialogano con Corea su un piano di assoluta parità. Il risultato è un jazz che mantiene le radici nella tradizione ma guarda sempre avanti, esplorando territori sonori che solo musicisti di questo calibro possono permettersi di attraversare.
Trilogy 3 è più di un album: è un documento storico che cattura l'essenza di tre giganti del jazz nel momento della loro massima maturità artistica. In un'epoca in cui la musica dal vivo assume un significato sempre più prezioso, queste registrazioni ci regalano la possibilità di rivivere infinite volte la magia di un trio che ha saputo elevare l'arte dell'improvvisazione a livelli poetici.
Per chi ama il jazz, questo album rappresenta un acquisto obbligatorio. Per chi vuole scoprire cosa significa la vera comunicazione musicale, Trilogy 3 è il punto di partenza ideale per comprendere perché Chick Corea rimarrà per sempre una delle figure più importanti della musica del nostro tempo.

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