"Come il jazz può cambiarti la vita" di Wynton Marsalis, pubblicato da Feltrinelli, appartiene esattamente a questa categoria: un libro che parla di musica ma diventa un vero e proprio manifesto per ripensare il modo di vivere, di relazionarsi con gli altri e di affrontare le sfide quotidiane.
Wynton Marsalis rappresenta una figura unica nel panorama musicale contemporaneo: trombettista di stirpe totalmente New Orleans e di famiglia di grandi jazzisti, è riuscito a costruire una carriera straordinaria che spazia dal jazz alla musica classica.
La sua posizione particolare nel mondo musicale – a volte osteggiata da alcuni critici per il suo approccio che mescola tradizione e innovazione – gli conferisce una prospettiva privilegiata per parlare non solo di musica, ma di vita.
Marsalis non scrive da teorico o da osservatore esterno, ma da protagonista che ha vissuto sulla propria pelle le dinamiche del jazz, che ne ha respirato l'essenza fin dall'infanzia e che continua a esplorarne le possibilità espressive. Questa credibilità esperienziale permea ogni pagina del libro, rendendo le sue riflessioni particolarmente convincenti.
Il cuore del libro risiede in un'intuizione profonda: il jazz è "un universo fatto di opposti che si riconciliano", dove le radici affondano nella tradizione ma la sfida è la continua innovazione. Questa paradossale coesistenza di elementi apparentemente contraddittori diventa la chiave di lettura che Marsalis propone non solo per comprendere la musica, ma per affrontare l'esistenza stessa.
Nel jazz, la struttura convive con l'improvvisazione, l'individualità con il lavoro di gruppo, la spontaneità con la disciplina tecnica. Anche se vive di tensioni armoniche e ritmiche, ha saputo essere messaggero di pace. Questi equilibri dinamici offrono un modello per navigare le complessità della vita moderna, dove spesso ci troviamo divisi tra scelte che sembrano escludersi a vicenda.
Marsalis fa leva sulla sua eccezionale storia artistica e sull'eredità dei grandi maestri per introdurci in questo universo. Con la passione del protagonista racconta storie del presente e del passato, con la competenza dello studioso spiega cosa e come ascoltare. Il libro si sviluppa su più registri simultanei: memoir personale, manuale di ascolto, riflessione filosofica e guida pratica per la vita.
Il penultimo capitolo regala i ritratti di tredici maestri, da Louis Armstrong a Marcus Roberts, con tanto di mini-discografia selezionata. Questi ritratti non sono semplici biografie musicali, ma fanno emergere non solo i meriti artistici ma anche il lato umano, la perseveranza di Coltrane, la gioia di vivere dei grandi jazzisti, trasformando le loro esperienze in lezioni di vita universali.
Il valore più profondo del libro risiede nella sua capacità di mostrare come le idee centrali del jazz possano aiutare le persone e le comunità a cambiare il loro modo di pensare e di agire, con se stesse e le une con le altre. Non si tratta di una metafora forzata, ma di un'analisi accurata di come i principi che governano una buona jam session possano essere applicati alle relazioni umane, al lavoro di squadra, alla risoluzione dei conflitti.
L'improvvisazione jazz richiede ascolto attivo, rispetto reciproco, capacità di adattamento e disponibilità a lasciare spazio agli altri pur mantenendo la propria voce. Questi stessi principi, quando trasferiti nella vita quotidiana, possono trasformare il modo di comunicare, di collaborare e di affrontare le situazioni impreviste.
Una delle caratteristiche più interessanti del libro è il suo approccio pedagogico. Marsalis spiega cosa e come ascoltare, offrendo strumenti concreti per avvicinarsi al jazz anche a chi non ha una formazione musicale specifica. Ma va oltre: insegna come l'ascolto attento della musica possa educare all'ascolto della vita, sviluppando sensibilità e capacità di percezione che si rivelano preziose in ogni ambito dell'esperienza umana.
Il jazz, nella visione di Marsalis, diventa una scuola di democrazia pratica, dove ogni musicista ha il diritto di esprimersi ma anche il dovere di contribuire al successo dell'insieme. È una lezione di cittadinanza che va ben oltre le sale da concerto.
Il libro funziona su più livelli: è una guida per appassionati di jazz, un memoir di un grande musicista, una riflessione filosofica sulla creatività e sulla collaborazione, un manuale pratico per migliorare le proprie relazioni interpersonali. Questa ricchezza di piani di lettura lo rende adatto a pubblici diversi, tutti accomunati dalla ricerca di strumenti per vivere meglio.
Per chiunque sia interessato non solo alla musica, ma al potenziale trasformativo dell'arte e alla ricerca di nuovi modi di pensare la collaborazione umana, questo libro rappresenta una lettura essenziale e arricchente.

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