Addio a Louis Moholo-Moholo

Il mondo del jazz sudafricano ha perso uno dei suoi più grandi pionieri. Louis Tebogo Moholo-Moholo, batterista di fama internazionale e ultimo membro sopravvissuto del sestetto Blue Notes, è morto all'età di 85 anni.

Il portavoce della famiglia, il signor Phila Mtwana, ha confermato la morte del leggendario musicista, affermando: "È morto questa mattina nel sonno a casa". Moholo-Moholo era uno dei membri fondatori dei Blue Notes, insieme al pianista Chris McGregor, al trombettista Mongezi Feza, al bassista Johnny Dyani e ai sassofonisti Dudu Pukwana e Nikele Moyake.

Nata il 10 marzo 1940 a Città del Capo, la carriera musicale di Moholo-Moholo iniziò nelle township del Sudafrica dell'apartheid. Nel 1964, di fronte alla crescente oppressione razziale che limitava la loro possibilità di esibirsi insieme come gruppo meticcio, i Blue Notes lasciarono il Sudafrica per esibirsi all'Antibes Jazz Festival in Francia. Quello che inizialmente era stato pianificato come un esilio temporaneo divenne un esilio permanente con l'aggravarsi della morsa dell'apartheid in patria.

Dopo essersi stabilito a Londra, il leggendario batterista divenne una figura centrale nella scena jazz d'avanguardia europea. Il suo stile di batteria, che fondeva ritmi tradizionali africani con la sperimentazione del free jazz, lo rese un collaboratore ricercato.

Si esibì con la Brotherhood of Breath, una big band che univa esuli sudafricani a musicisti free jazz britannici e collaborò con luminari internazionali, tra cui Cecil Taylor, Steve Lacy e Derek Bailey. La sua musica protestava contro l'apartheid, sensibilizzando il pubblico europeo sulle lotte affrontate dai neri sudafricani. A differenza dei suoi compagni di band dei Blue Notes, tutti morti in esilio, Moholo-Moholo visse fino alla fine dell'apartheid e tornò in Sudafrica nel 2005, stabilendosi nella sua città natale, Langa, Città del Capo. 

Il suo contributo alla musica e all'attivismo anti-apartheid gli valse l'Ordine Nazionale di Ikhamanga in Argento dall'ex presidente Thabo Mbeki nel 2004. Più recentemente, è stato onorato durante le celebrazioni del centenario di KwaLanga con progetti di eredità pensati per far conoscere il suo lavoro pionieristico alle giovani generazioni di sudafricani. Moholo-Moholo lascia un'eredità senza pari non solo come maestro batterista, ma anche come ambasciatore culturale che ha usato la musica come arma contro l'oppressione e come ponte tra le tradizioni. 


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