Ma quest’anno la kermesse musicale organizzata dal Conservatorio di Musica “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto con la direzione artistica di Gianluca Carollo va oltre, promuovendo quello che sarà ricordato come un momento storico per il nostro jazz nazionale: il conferimento per la prima volta in Italia di un diploma accademico ad honorem a un jazzista di chiara fama da parte di un conservatorio. Lo riceverà, in pianoforte jazz, Franco D’Andrea, che, con oltre 160 incisioni discografiche all’attivo e ben due decine di premi Top Jazz vinti nella sua carriera (di cui undici nella categoria “Musicista italiano dell’anno”), è una delle figure più rilevanti del jazz made in Italy. La lectio magistralis di D’Andrea si terrà il pomeriggio del 7 luglio.
Oltre ai concerti (16 in tutto, di cui molti a ingresso gratuito) ci saranno varie jam session e ben 5 masterclass, a rimarcare la valenza anche didattica della manifestazione, che esibisce una notevole trasversalità anagrafica, coinvolgendo sia musicisti giovanissimi che artisti affermati e nel pieno della maturità oltre ai decani maggiormente rappresentativi della storia nazionale di questa musica.
Dopo aver ospitato la diva Dee Dee Bridgewater nella scorsa edizione, il festival invita quest’anno China Moses (12 luglio nel Giardino del Teatro Accademico; in caso di pioggia il concerto si terrà all’interno del teatro). Impetuosa, dalla voce portentosa e vibrante, per non dire del portamento sensuale col quale domina la scena: China Moses ha la magia nel dna. Quello della madre, appunto la celeberrima Dee Dee, di cui sembra di ritrovare, in China, la dirompente carica vocale degli anni che la trasformarono in una star internazionale.
Il cartellone del Castelfranco Veneto Jazz Festival 2025 assomiglia agli stati generali del jazz italiano: numerosi dei suoi protagonisti daranno lustro alle restanti serate della kermesse. A partire dal pianista Franco D’Andrea, che dopo il conferimento del diploma accademico ad honorem si esibirà in concerto la sera del 7 luglio al Teatro Accademico in trio con Gabriele Evangelista al contrabbasso e Roberto Gatto alla batteria. D’Andrea ha portato avanti una ricerca profonda nell’ambito della musica afroamericana, dando vita a lavori ambiziosi, caratterizzati da una poetica originale e soprattutto da una cifra armonica inimitabile. Peculiarità evidenti anche in questo trio, che si muove con somma libertà dal jazz delle origini a Ellington e Coltrane sino alle inventive composizioni dello stesso D’Andrea.
Il 9 luglio, nel Giardino del Teatro Accademico (in caso di pioggia all’interno del Teatro), sarà il turno del decano dei jazzisti italiani, il trombettista Enrico Rava con i suoi Fearless Five, un quintetto alimentato dall’energia di giovani talenti del nostro jazz (Matteo Paggi, Francesco Diodati, Francesco Ponticelli ed Evita Polidoro). Come sempre, Rava ha saputo intercettare i migliori fermenti del vivaio nazionale, amalgamando una line up che ha stabilito un nuovo standard qualitativo, certificato dalla vittoria del Top Jazz 2024 sia come miglior formazione che per il miglior disco dell’anno.
Il 10 luglio sul sagrato del Duomo (in caso di pioggia all’interno del Teatro Accademico) si ascolterà un omaggio al repertorio afro-cubano di Dizzy Gillespie. The Department è una formazione d’eccezione: composta interamente da docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio di Castelfranco Veneto, è praticamente una all stars del jazz nazionale, a riprova di un livello didattico unico in Italia. L’energia del gruppo scaturisce dall’originalità e la personalità di solisti come Gianluca Carollo, Mauro Ottolini e Francesco Bearzatti, oltre che dagli imprescindibili contributi della cantante Francesca Bertazzo e della ritmica formata da Lino Brotto, Bruno Cesselli, Federico Malaman e Luca Colussi.
Ancora grande jazz italiano l’11 luglio nel cortile di Villa Barbarella (in caso di pioggia all’interno del Teatro Accademico) con il duo composto dal sassofonista Max Ionata e il pianista Dado Moroni. Dopo essersi dedicati a progetti sulle musiche di Duke Ellington e Stevie Wonder, Moroni e Ionata riuniscono ora questi repertori in un solo set, sorta di best of in cui magnificano la filigrana jazzistica delle canzoni di Stevie Wonder e rivelano la pregnante cantabilità della musica del Duca, anche quando viene trasportata dalla dimensione orchestrale a quella cameristica.
Torna la Notte Blu del Jazz, inaugurata nella precedente edizione del festival. Martedì 8 luglio sarà una full immersion capace di coinvolgere i più appassionati come gli amanti del buon vivere conviviale grazie alle location coinvolte, tra locali e vie del centro storico.
Lorenzo Della Rosa (fisarmonica) ed Edoardo Bressan (chitarra) si esibiranno alle ore 17 presso L’Estro Parrucchieri, in una sorta di ouverture per i concerti serali, che inizieranno alle ore 21 in contemporanea su una molteplicità di palchi. All’Osteria Maniscalco si ascolterà lo Steffani Jazz Quintet; in piazzetta Guidolin l’organista Giulio Campagnolo & The Jazz Funkers; da Osté si esibirà il trio della cantante Silvia Defend; Corte Sconta ospiterà un quartetto con Velychuk Yevhen (voce), Francesco Volpato (chitarra), Denis Bianco (contrabbasso) e Antonio Gabriel Santevecchi (batteria) mentre da Reclock troveremo Davide Repele (chitarra solista), Luca Peruzzi (chitarra ritmica), Pasquale Cosco (contrabbasso e synth bass) e Davide Devito (batteria) assieme all’ospite speciale Michele Uliana (clarinetto).
La musica prenderà quindi la direzione delle ore piccole con la jam session che si svolgerà dalle ore 23:30 presso l’Osteria Maniscalco con gli studenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio.
Sviluppato in seno al Conservatorio di Musica “Agostino Steffani”, il Castelfranco Veneto Jazz Festival trova una sua specificità nel saper trasformare i concerti da eventi di spettacolo a momenti di formazione per i suoi studenti e anche altri partecipanti. Gli artisti di fama internazionale protagonisti delle serate del festival infatti saliranno anche in cattedra per tramandare le proprie esperienze, le tecniche e il sapere alle giovani generazioni.
Alla già citata lectio magistralis di Franco D’Andrea, seguiranno la masterclass di batteria con Roberto Gatto (8 luglio) e l’incontro con Enrico Rava moderato da Riccardo Brazzale (9 luglio). Poi ancora una tripletta di masterclass con insegnati autorevoli come Dado Moroni (l’11 luglio per la musica d’insieme), Max Ionata (il 12 luglio per le tecniche d'improvvisazione) e China Moses (il 13 luglio per la voce).
Il format musicale “Manzotti New Generation” darà spazio ai talenti emergenti. I concerti si terranno nei Giardini dell’Osteria Maniscalco alle ore 22:15: il 9 luglio con il quintetto della cantante e pianista Anna Cavedon; il 10 con il quartetto che affianca Marco Baldi (chitarra), Leonardo Dalla Cort (tastiere), Alberto Gatti (basso) e Andrea Cecchetto (batteria); l’11 con il quintetto Linea Generale, formato dai migliori allievi dei seminari di Nuoro Jazz; il 12 con il VDBJ Ensemble. In tutte queste sere alle ore 23:30 all’Osteria Maniscalco si proseguirà con una Jam Session che coinvolgerà gli studenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “A. Steffani”.
Il Jazz Ensemble Steffani sarà invece protagonista di un aperi-jazz con Bistro San Giustino, praticamente un concerto di benvenuto per l’inaugurazione del festival (il pomeriggio del 7 luglio nel Cortile di Villa Barbarella).

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