Con la partecipazione dei suoi collaboratori di lunga data di Living Being – il sassofonista Émile Parisien, il tastierista Tony Paeleman, il bassista Julien Herné e il batterista Yoann Serra – questa meditazione basata su suite ha preso forma durante la prima ondata della pandemia.
Peirani delinea il contesto: "Volevo creare una sorta di architettura musicale in cui ogni brano rappresenta uno spazio a sé stante, ma insieme formano un passaggio attraverso il tempo: memoria, movimento, riflessione".
Con oltre un decennio di fama internazionale, Peirani si è aggiudicato numerosi premi francesi, tra cui il Victoires du Jazz (Premio Francese per l'Eccellenza del Jazz): Revelation (2014), Artista dell'Anno (2015), Album dell'Anno per Living Being II (2019), Concerto dell'Anno con Les Égarés (2024), numerosi ECHO Jazz Awards tedeschi per Thrill Box (2014) e Tandem con Michael Wollny (2015), e il titolo di Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres (2016).
I critici concordano: "Peirani è l'ultimo virtuoso a trasformare la vecchia fisarmonica in una scatola da brivido", ha scritto The Guardian. PAN M 360 ha notato la sua "reputazione che rasenta il culto". "C'è qualcosa di X-factor nel modo di suonare di Vincent Peirani", ha osservato Jazzwise. "Ha una concezione così individuale che riesce a trascendere il suo strumento".
La serie Living Being stessa riceve elogi altrettanto elogi. London Jazz News ha elogiato Living Being II: Night Walker "con l'energia del rock unita a un'attenta orchestrazione e all'improvvisazione jazz", mentre Jazzwise ha definito The Wondering "un album distintivo e stratificato" con una narrazione "sottile e drammatica".
Guidato da questo quintetto affiatato, Time Reflections si concentra su una suite in tre parti - "Clessidra", "Better Days" e "Inner Pulse" - ognuna un'esplorazione stratificata del flusso lineare del tempo, della sospensione emotiva e dei ritmi interiori. In tutto l'album, il tocco architettonico di Peirani, l'amore per il contrasto e il collage, e la sua audace brillantezza che sfuma i generi sono i tratti distintivi della serie Living Being fin dall'inizio.
"Le Cabinet des Énigmes" si apre con una melodia apparentemente semplice e infantile su un groove ipnotico. Peirani lo definisce "un tema semplice, quasi ingenuo, che nasconde una profondità sfuggente", con ogni variazione che aggiunge sfumature spettrali. "L.L." rende omaggio al chitarrista beninese Lionel Loueke: prima un delicato valzer, poi un'esplosione elettrica di ritmi cangianti e una spinta quasi rock.
"Physical Attraction", il primo singolo, è ispirato al voguing, una danza emblematica di autoaffermazione e libertà. Questo brano riflette anche le trasformazioni sociali legate a genere e mentalità. Si apre con un ritmo sorprendente, quasi viscerale, che evoca movimento ed espressione corporea. Le linee melodiche si evolvono tra eleganza e provocazione, riflettendo la tensione tra tradizione e modernità. "Physical Attraction" esplora il tempo attraverso i cambiamenti culturali e identitari, celebrando al contempo la libertà di movimento e il potere delle idee in evoluzione.
"Clessidra" esplora la dualità del tempo: il suo flusso incessante e lineare e le sue pause sospese e soggettive. Peirani lo descrive come "una ricerca di equilibrio, che fonde trame organiche con sorprese inaspettate", catturando "un momento di riflessione nel mezzo del flusso costante". "Better Days" è nato spontaneamente durante i primi mesi del lockdown per il COVID, incanalando emozioni crude in un lento valzer – un silenzioso desiderio di guarigione e speranza. "Inner Pulse" traccia l'energia tra calma e caos, dispiegandosi come una storia – dalla tensione alla tranquillità, fino a esplosioni di velocità feroce.
"Nach e Vlado" è una vibrante fusione ispirata alle canzoni popolari balcaniche, in particolare ai ritmi macedoni; si sviluppa con un assolo di batteria prima di lanciarsi in danze in metrica dispari dai sapori di blues, cajun, jungle e drum and bass. "Bremain Suite" intreccia "Under Pressure" dei Queen e David Bowie, "Glory Box" dei Portishead e "I Want You (She's So Heavy)" dei Beatles in un tessuto inconfondibile. Peirani lo definisce "un gesto di apertura, un attraversamento della memoria collettiva per inventare meglio nuovi percorsi", dove decenni e generi si confondono.
"Phantom Resonanz" chiude l'album, abbinando la polifonia cinquecentesca di Cipriano de Rore all'introspezione moderna di Michael Wollny – la fisarmonica che respira tra la grandiosità dell'organo e l'intimità umana.
"In definitiva, Time Reflections è un viaggio attraverso la memoria, il movimento e la speranza", scrive Peirani – "un invito ad abbracciare la complessità del tempo e a trovare l'equilibrio nel cambiamento".

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