Matteo Bortone No Land's - A Tree in the Mist

"A Tree in the Mist" è il quinto album da leader del bassista Matteo Bortone, ed è prima di tutto un album collettivo, non si capisce chi suona da solo e chi accompagna. Il compositore lavora come un cartografo immaginario, disegnando luoghi che i musicisti possono poi attraversare a loro piacimento.

Il nome della band è un vero e proprio statement: No Land’s, nessuna terra, nessun luogo fisso. Il paesaggio si evolve, il viaggiatore con lui. Matteo Bortone trae la sua ispirazione dai miti antichi, dalle cosmologie che hanno in comune la celebrazione non dell’essenza dell’essere, dell’ideale, ma del divenire. 

Un’esplorazione della trasformazione interiore quando viaggiamo, sogniamo o ricordiamo. Ogni brano è governato da un principio di morphing, trasmutazione, entropia che si articola sciogliendo o rimodellando gli elementi ritmico/armonici. Un cambio ritmico, un disgregarsi di accordi o una costruzione di una linea melodica sono dei pannelli segnaletici creati apposta per perdersi.

Questo paesaggio incerto, offuscato dalla nebbia, è disegnato dalla chitarra di  Benjamin Garson, da Yannick Lestra alle tastiere, Julien Pontvianne al sassofono e Ariel Tessier alla batteria.

A Tree in the Mist ha la potenza evocativa di un panorama visto attraverso le nuvole, di un sovrapporsi di memorie, di un cammino tra le rovine sepolte nella selva e, in questo contesto enigmatico e misterioso, ogni brano ha un elemento che si distingue e si pianta nell’immaginario dell’ascoltatore, come un albero nella nebbia.


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