Enrico Intra: 90 anni di musica libera

Compiere 90 anni e continuare a pensare, suonare, comporre e dirigere con la lucidità e la curiosità di sempre è già di per sé un’impresa rara. 

Se poi si è vissuta un’intera vita dentro la musica, attraversando epoche, scuole, stili, visioni, allora la ricorrenza diventa anche l’occasione per ripercorrere un percorso unico e generoso, quello di Enrico Intra, figura centrale nella storia del jazz italiano ed europeo.

Nato a Milano il 3 luglio 1935, Intra è stato – ed è ancora – molto più di un musicista. Pianista, compositore, direttore, pedagogo, organizzatore culturale: la sua carriera è un intreccio continuo tra il mondo della pratica musicale e quello della riflessione, dell’innovazione, della costruzione di ponti tra linguaggi e generazioni. Basta scorrere l’elenco dei suoi progetti per accorgersi di quanto sia stato anticipatore, sempre pronto a sfidare le convenzioni e ad aprire il jazz a nuove contaminazioni.

Negli anni Sessanta e Settanta è tra i protagonisti della scena d'avanguardia italiana, al fianco di musicisti come Gianni Basso, Franco Cerri, Giorgio Gaslini, e allo stesso tempo impegnato nella creazione di un linguaggio jazzistico italiano, capace di dialogare con la musica classica, la contemporanea, la popular music. Storica la sua collaborazione con il Civico Centro Jazz di Milano, che grazie a lui diventa un punto di riferimento nazionale per la didattica e la ricerca jazzistica.

Enrico Intra ha sempre pensato il jazz come arte viva e aperta, in continua evoluzione. Lo dimostrano i suoi lavori orchestrali – molti dei quali pubblicati anche all’estero – dove convive l’improvvisazione con l’architettura formale. Lo testimoniano i tanti dischi in solo e in gruppo, in cui il pianismo di Intra si fa riflessivo, spigoloso, lirico, imprevedibile. E lo dimostra anche la sua attività più recente, dove non ha mai smesso di interrogarsi sulla spiritualità, la filosofia, il senso della musica in un mondo sempre più distratto.

Ma Intra non è solo memoria o istituzione: è ancora presenza attiva, intellettualmente vivace, partecipe della scena musicale italiana. Le sue collaborazioni recenti – con musicisti giovani, con orchestre, con attori e poeti – raccontano di un uomo che non ha mai smesso di cercare, di mettersi in discussione, di dare spazio agli altri. In fondo, il suo vero lascito non è soltanto nella discografia o nelle partiture, ma nell’energia trasmessa a generazioni di musicisti, nella visione etica e culturale del jazz come linguaggio libero, mai chiuso in sé stesso.

Il compleanno di Enrico Intra è quindi una festa collettiva. Un’occasione per dire grazie a un musicista che ha saputo incarnare, con discrezione e rigore, il meglio della tradizione italiana: quella del pensiero critico, della passione, della costruzione paziente. Che i suoi 90 anni siano anche un augurio per il futuro della musica, sempre più bisognosa di figure capaci di unire profondità e generosità.

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