Il tour italiano di Joe Lovano e Marcin Wasilewski Trio

In questa estate 2025, l’Italia si prepara ad accogliere uno degli incontri musicali più affascinanti della scena jazz contemporanea: Joe Lovano, figura centrale del sax moderno, sarà protagonista di un tour assieme al Marcin Wasilewski Trio, una delle formazioni europee più raffinate e poetiche del catalogo ECM. Un dialogo tra sensibilità diverse, che trova nel linguaggio del jazz una naturale armonia.

Lovano non ha bisogno di molte presentazioni: da decenni è uno dei più autorevoli interpreti della musica improvvisata, capace di passare con eleganza dal bop al free, dalla spiritualità coltraniana alle atmosfere più cameristiche. Il suo suono – profondo, caldo, mobile – è diventato una firma riconoscibile in tutto il mondo.

A fianco a lui, in questa tournée, c’è il trio del pianista polacco Marcin Wasilewski, completato da Slawomir Kurkiewicz al contrabbasso e Michal Milkiewicz alla batteria. Un gruppo rodato, attivo da oltre vent’anni, e cresciuto artisticamente sotto l’ala di Tomasz Stanko, con cui hanno inciso alcuni dei più bei dischi jazz europei degli ultimi decenni. La loro musica è fatta di chiaroscuri, di spazi aperti, di un lirismo profondo ma mai retorico.

L’incontro tra Lovano e il trio non è una novità assoluta. Avevano già collaborato nel 2020 nell’album Arctic Riff (ECM), lavoro che aveva fatto molto parlare per la sua capacità di fondere la voce poetica del trio con il respiro più ampio del sassofonista americano. Quella registrazione segnava un primo passo importante, ma ora questa nuova serie di concerti promette un ulteriore approfondimento del loro dialogo musicale. 

Le date italiane sono distribuite tra alcune delle piazze più significative del jazz estivo: si parte il 13 luglio a Pescara, per proseguire il 15 luglio a Carpi, poi Roma (Casa del Jazz) il 16 luglio, Urbisaglia (Ancona Jazz) il 17, e infine Atina il 18 luglio. Cinque occasioni per ascoltare dal vivo una musica che non punta sul virtuosismo fine a se stesso, ma sulla profondità del suono, sull’ascolto reciproco, su un interplay che sfiora spesso l’improvvisazione collettiva.

Il repertorio, a quanto si apprende, includerà brani originali di Lovano e del trio, ma anche riletture di classici – come “Vashkar” di Carla Bley – e momenti estemporanei, frutto dell’intesa tra questi musicisti di altissimo livello. In concerto, ciò che emerge non è solo la bellezza delle composizioni, ma la loro capacità di restare sempre aperte, elastiche, in continua trasformazione. La musica di Lovano e del Wasilewski Trio è come un paesaggio che cambia luce a seconda dell’ora: mai uguale, sempre evocativo.

In un’epoca in cui la musica spesso corre, si comprime, si fa intrattenimento rapido, questi concerti rappresentano un invito all’ascolto profondo, alla lentezza, alla qualità. Un’occasione per lasciarsi attraversare da un suono che viene da lontano, e che continua a parlare al presente con un’intensità rara.

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