Roland Kirk – We Free Kings (ristampa)

Nel vasto universo del jazz, ci sono dischi che, più che semplici registrazioni, sembrano vere e proprie dichiarazioni d’intenti. We Free Kings, pubblicato originariamente nel 1961 per la Mercury, è uno di questi. 

La nuova ristampa Verve del 2025 — in vinile rimasterizzato, con copertina originale e nuove note critiche — ci riporta in contatto con uno dei momenti più esplosivi e visionari del primo Roland Kirk.

Nonostante il titolo evochi spiritualità e libertà regale, We Free Kings è un lavoro profondamente concreto e radicato nel linguaggio jazzistico del tempo: swing, hard bop, blues, e un’inconfondibile voglia di giocare con la materia musicale. Kirk, polistrumentista non vedente, suona spesso più strumenti contemporaneamente — sax tenore, manzello, stritch — e fa di questa “follia controllata” un gesto di rottura, senza perdere mai la musicalità.

Con brani originali come “Three for the Festival” e “You Did It, You Did It”, e una rivisitazione energica della classica “We Three Kings” trasformata in “We Free Kings”, l’album mostra già allora l’urgenza creativa di un artista inclassificabile.

La ristampa Verve 2025 si inserisce nel progetto di recupero dei classici del catalogo Mercury/Verve, con una particolare attenzione alla qualità audio e filologica. Il vinile è stato rimasterizzato da fonti analogiche originali, e stampato su vinile da 180g, in edizione limitata.

A impreziosire il tutto, un nuovo booklet curato dallo studioso di jazz Thurman Davis, con un saggio che inquadra Kirk nella temperie culturale e politica del primo anni ’60: anni di fermento, di segregazione e di liberazione, in cui We Free Kings suonava già come una profezia.

Per chi non conoscesse Kirk, questa ristampa è l’occasione perfetta per iniziare. Musicista tecnico, geniale, appassionato e a volte volutamente ironico, Roland Kirk ha costruito una carriera sfidando ogni limite — fisico, musicale, formale — fino alla sua prematura scomparsa nel 1977.

Il suo approccio era radicale: suonava con naso, voce, mani, tamburellava con il microfono, imitava i suoni della città. Ma non era semplice spettacolo: era ricerca. We Free Kings lo dimostra in pieno, con un equilibrio perfetto tra libertà e rigore, energia e tenerezza.

La ristampa di We Free Kings non è solo un’operazione nostalgica, ma un invito ad ascoltare (o riascoltare) un album che sfida ancora oggi le categorie e gli schemi. Roland Kirk non voleva solo suonare jazz — voleva liberarlo. E in questo disco ci è riuscito, in pieno. 

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