Ma il documentario “Ron Carter: Finding the Right Notes”, diretto da Peter Schnall, ci invita a fare qualcosa di più che pronunciare il suo nome con rispetto: ci invita ad ascoltarlo, osservarlo, conoscerlo davvero.
Perché Ron Carter non è solo il contrabbassista che ha suonato in oltre 2.200 dischi, record certificato dal Guinness dei primati. Non è soltanto il membro del leggendario Miles Davis Quintet degli anni '60, accanto a Wayne Shorter, Herbie Hancock e Tony Williams.
È un artista che ha fatto del rigore, dell'eleganza e della discrezione la sua cifra stilistica. E il documentario, uscito nel 2022 per PBS e recentemente disponibile anche su piattaforme di streaming, riesce nell’impresa di restituire tutta la complessità e l’umanità di questo straordinario musicista.
Finding the Right Notes è molto più di una biografia. È un racconto personale e poetico, costruito attraverso interviste intime, materiali d’archivio, riprese dal vivo e confessioni che raramente Ron Carter aveva concesso in passato. Lo vediamo nella quotidianità, nell'insegnamento, nella pratica rigorosa del suo strumento. Lo seguiamo nei backstage, in studio, nei club e nelle sale da concerto. Ma soprattutto lo ascoltiamo: suonare, parlare, riflettere.
Tra i momenti più toccanti del film, ci sono le conversazioni con altri grandi del jazz – come Herbie Hancock o Jon Batiste – ma anche le testimonianze dei suoi studenti e dei suoi familiari, che ci aiutano a capire quanto la musica sia stata per Carter non solo una carriera, ma una vocazione, un'esigenza morale, una disciplina quasi spirituale.
Ciò che emerge con forza dal documentario è la figura di un uomo che ha sempre scelto la via della qualità, del controllo, del rispetto per la musica. Mai eccessivo, mai sopra le righe, Carter ha costruito una carriera lunghissima senza mai svendersi, mantenendo uno standard altissimo e diventando un riferimento per generazioni di musicisti.
Eppure, nonostante la sua statura, Carter è rimasto un uomo schivo, poco incline al divismo. Il titolo del film – Finding the Right Notes – è più di una metafora: è il filo rosso di una vita dedicata alla ricerca dell’equilibrio tra precisione e passione, tra tecnica e sentimento. Trovare la nota giusta, nella musica come nella vita, è forse la missione più difficile. Ma Carter sembra esserci riuscito.
Il documentario di Peter Schnall è consigliatissimo non solo agli appassionati di jazz, ma anche a chi vuole scoprire una storia affascinante di dedizione e bellezza. È il racconto di un uomo che ha attraversato decenni di musica senza mai perdere la sua identità. E che, ancora oggi, con la sua inconfondibile postura sul palco e il suo suono profondo e caldo, continua a insegnarci cosa vuol dire “suonare con integrità”.

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